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Combattenti della notte

Regia di Melville Shavelson vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Combattenti della notte

di Ethan01
6 stelle

Durante il conflitto arabo-israeliano del 1948, le forze dell'Haganah ebraica contattano il colonnello David Marcus (Kirk Douglas), un avvocato americano di origine ebraica che ha dimostrato particolare valore durante la Seconda guerra mondiale, affinché si presti come consulente militare per supportare l'esercito israeliano nella lotta contro gli arabi. Inizialmente Marcus è riluttante, ma alla fine accetta.

Pur affrontando una tematica interessante e mai sopita come il conflitto arabo-israeliano e nonostante l'ingente dispiego di mezzi (a finanziare la pellicola sono la Batjac di John Wayne e la Bryna Productions di Kirk Douglas), "Combattenti della notte" è un film bellico che, in ultima analisi, risulta piuttosto deludente.

Gran parte della responsabilità è da addebitare alla pochezza della sceneggiatura (opera del regista), che traccia in maniera superficiale e ben poco approfondita il contesto storico che fa da cornice alla vicenda; Shavelson ha infatti poco riguardo verso le dinamiche storico-politiche che caratterizzarono il conflitto, mentre si sofferma eccessivamente (e inutilmente) sulla parentesi amorosa tra Marcus e la militante ebraica Magda. Il film ne risente così in fatto di ritmo, l'efficacia drammatica latita e la vicenda a lungo andare diviene prolissa e ridondante. Anche le scene di battaglia, per quanto spettacolari, sembrano messe lì per caso; il regista riesce ad essere convincente soltanto quando descrive l'impreparazione dell'esercito israeliano e le difficili condizioni in cui esso versava all'inizio del conflitto.

Il cast è molto nutrito, come spesso in produzioni di questo tipo: accanto ad un efficace Kirk Douglas figurano una serie di nomi illustri quali John Wayne, nel piccolo ruolo a lui congeniale di un generale americano piuttosto autoritario, Yul Brynner, che però non pare impegnarsi più di tanto, il sempre bravo Chaim Topol, nei panni di un capo arabo, Frank Sinatra, il quale fa una breve comparsata e muore dopo poche scene, e Angie Dickinson, quasi del tutto sprecata. Buona la fotografia di Aldo Tonti, già sentita la colonna sonora di Elmer Bernstein.

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