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Navajo Joe

Regia di Sergio Corbucci vedi scheda film

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daniele64

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La recensione su Navajo Joe

di daniele64
6 stelle

Forse sopravvalutato ma interessante ...

Una banda di feroci banditi e cacciatori di scalpi terrorizza il Nuovo Messico . L' unico che prova ad opporsi è un solitario pellirossa in cerca di vendetta ... Il bravo Sergio Corbucci dirige un Western Spaghetti dai due volti , ma con gli aspetti positivi che , tutto sommato , superano quelli negativi . Infatti può essere considerato un film discontinuo e banale nella trama , con l' aggravante di una gran serie di forzature e di ingenuità nella sceneggiatura , che sono fin troppo evidenti . Però ha anche svariate frecce nel suo arco , che me lo fanno apprezzare abbastanza . Cominciamo col dire che è innegabile l' abilità di Corbucci nell' eseguire inquadrature originali ed eleganti , aiutato dai magnifici paesaggi rocciosi che fanno da fondali . Poi abbiamo un protagonista indiano ( cosa ben lontana dai clichè dell' epoca ) che , nonostante sia disprezzato un po' da tutti , è l' unico che lotta e rivendica enegicamente i suoi diritti di " vero americano " , mentre i bravi cittadini sono una manica di pavidissimi ingrati . In ultimo abbiamo una discreta colonna sonora del solito , grande Ennio Morricone , abbondantemente ripescata da Tarantino in " Kill Bill " . Il protagonista sarebbe dovuto essere addirittura Marlon Brando , ma risultò irraggiungibile per il produttore Dino De Laurentiis , che ripiegò alla fine sull' allora semisconosciuto ed acerbo Burt Reynods , che se non altro aveva reali origini indiane .
 
Navajo Joe (Sergio Corbucci, 1966) - La Cinémathèque française
 
Pare però che Reynolds sul set litigasse spesso con il regista romano e sia arrivato a definire questo film la peggior esperienza della sua vita ! Il suo antagonista è il caratterista spagnolo Aldo Sambrell , che qui sforna sicuramente una delle sue prove migliori , nella parte dello psicotico capo dei banditi . Non si può dimenticare poi la presenza di Nicoletta Machiavelli , i cui occhi magnetici sono una delle cose che restano più in mente dopo la visione del film . Parte secondaria e poco significatica invece per uno sprecato Fernando Rey . Come ho già detto , molto buone sono le selvagge locations naturali , varie e ben sfruttate ( anche grazie alla fotografia di  Silvano Ippoliti ) , mentre nel villaggio non si può non notare la famosa " Banca di El Paso "  ( qui di Esperanza ) di leoniana memoria . Certamente non è uno dei migliori western di Corbucci , per me è sopravvalutato e penalizzato da una sceneggiatura violenta ma poco curata ed ancor meno verosimile . Ma ha comunque un suo perchè e si merita un discreto 6,5 .
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