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Quei bravi ragazzi

Regia di Martin Scorsese vedi scheda film

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GIMON 82

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La recensione su Quei bravi ragazzi

di GIMON 82
10 stelle

"Che io mi ricordi ho sempre voluto fare il gangster"

Parla cosi' il gangster Henry Hill,personaggio centrale del film.Un inizio proiettato da Scorsese gia' nel turbinio di sangue e violenza.Tre uomini in auto,presumibilmente criminali che si sbarazzano trucemente di un uomo.L'esordio di "Quei bravi ragazzi" avviene cosi',in modo scomodo e diretto.Martin Scorsese viaggia a ritroso nel tempo,ai suoi esordi di "Mean Streets",a luoghi e tematiche a lui care.Gangster,famiglie e riti culinari,il regista cresciuto a Little Italy offre un campionario eccellente da modus-vivendi del crimine."Mean Streets" era duro,sporco e piu' "urbano",dove imperava il senso di colpa e la fede al dogma religioso.Film in  stile "new-hollywood",pregno di violenza ed epurato da inutili estetismi."Oggi" Scorsese torna  ed entra nell'animo del crogiuolo malavitoso,nelle maschere di clown del crimine.Si serve di attori di livello come De Niro,Liotta e l'immenso Joe Pesci.Nel ruolo di Tommy,Joe Pesci è l'incarnazione piu' che verosimile di un pagliaccio folle votato al crimine.Gira aria nevrotica nell'opera di Scorsese,forse il suo film piu' maturo.Un ritratto magnifico,imperante di estremismi fuorvianti,  ma inebrianti nel susseguirsi degli eventi.Da bambino il piccolo Martin era costretto a casa dall' asma.Dalla finestra della casa avra' spiato e osservato movenze e stili d'un sottobosco di matrice emigrante.Il bambino Martin era senz'altro costretto alla solitudine,una compagna scomoda ma foriera di talento cinefilo e fantasie anche(Auto) distruttive."Quei bravi ragazzi" forse è nato gia' in quel contesto coatto,con un piccolo cagionevole amico dei film.Scorsese assorbe ed impara,studia luoghi e "maschere" li porta con se,in un ripostiglio del cuore.Sogni,ricordi e fantasie che usciranno allo scoperto dapprima in gioventu' con "Mean Streets" e poi' in eta' matura con "Quei Bravi ragazzi".Un salto enorme compiuto dal cineasta, affidandosi ad un libro di Nicholas Pileggi sulla vita di un malavitoso irlandese,nasce un opera "cool".Scorsese furoreggia sopratutto con la colonna sonora,pezzi rock  o leggeri,accompagnano la macchina da presa.Figure frontali,zoom potenti e carrellate,alla conquista dei personaggi,uno stilema cinefilo ingranato alla perfezione.In "Quei bravi ragazzi" balza all'occhio il nervosismo o il parossismo della storia che contorce e deforma i caratteri.I protagonisti del film sono "inseguiti" dalla vicenda,ne subiscono umori e violenze.La bravura della regia è nel delineare luoghi,riti gastronomici , maschere del crimine in stile "antico-moderno".Scorsese attinge dalla sua passione cinefila,saccheggiando "I Vitelloni" di Fellini nella presentazione dei gangster.Ma oltre a cio' echeggia nella sua opera un rigore informale,lontano dal cinema di genere anni 30 o 40.Il gangster di Scorsese non è il furfante romantico ne il bandito violento,ma è  votato alle nevrosi moderne.Droga e soldi a palate ne contraddistinguono un iconografia  criminale,vittima del modernismo e dell'edonismo.Straordinario nel complesso,"Quei bravi ragazzi" è l'emblema di un animo registico inquieto,che nel film ci mette tutto se stesso allo stato piu' sublime.Un tratto di cinema sfuggente e catturevole,passionevole ed amaro che incolla allo schermo e c'insegue come l'elicottero della polizia fa con Liotta/Hill......

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