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La doppia vita di Dan Craig

Regia di Karel Reisz vedi scheda film

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La recensione su La doppia vita di Dan Craig

di alan smithee
8 stelle
IL CINEMA AI TEMPI DELLA QUARANTENA
Incontriamo Danny nel momento in cui il giovane, in preda ad un raptus, ha appena ucciso una donna e sta celandone i resti in una foresta cinta da un lago. Di bell'aspetto e modi cordiali, il giovane riesce poco dopo a farsi assumere come domestico presso una villetta confinante il medesimo bosco dell'uccisione, andando ad occuparsi della anziana padrona di casa, inferma su una sedia a rotelle. Ivi conosce la cameriera, più anziana di lui, che si innamora del giovane, circostanza che non gli impedisce di circuire la bella giovane figlia della padrona paralitica, nonché aspirante attrice un po' frustrata.
Con i suoi modi affabili, l'astuto giovane riuscirà a guadagnarsi i favori della donna anziana, facendo in modo di creare invece una rivalità distruttiva e al coltello tra le due donne contendenti i suoi favori, fino al momento in cui i suoi impulsi omicidi torneranno a ripresentarsi per trovare soddisfazione proprio ai danni della anziana proprietaria della bella villa.
Secondo film dell'ottimo regista cecoslovacco naturalizzato britannico Karel Reisz, e tratto dall'opera teatrale Night must fall di Emlyn Williams, già peraltro adattata per il cinema ne 1937 con Notturno Tragico di Richard Thorpe, La doppia vita di Dan Craig si sviluppa come un thriller psicologico prevalentemente incentrato sulla personalità bizzarra e contorta del suo folle protagonista Danny, per l'occasione reso memorabile da una interpretazione mefistofelica e felicemente sopra le righe di un ottimo ed ancora giovanissimo Albert Finney, lo stesso che, quattro anni prima, aveva dato un'altra gran prova di sé interpretando il protagonista operaio ribelle del precedente film di Reisz, Sabato sera, domenica mattina.
Il film alterna una suspence ben studiata nelle mani dell'infingardo ed inaffidabile protagonista, a momenti di sagace ironia, che caratterizza l'alternanza di euforia e follia senza contegno che animano alternativamente le azioni del nostro sconsiderato e fuori controllo protagonista.
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