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Amore e guerra

Regia di Woody Allen vedi scheda film

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La recensione su Amore e guerra

di AlbertoBellini
10 stelle

 

Nel 1805, Napoleone invade la Russia e il giovane Boris si reca al fronte a difendere la patria. Tornato a casa, il ragazzo si sposa con Sonja. Quando Napoleone marcia verso Mosca, la donna è decisa ad assassinare l'imperatore e induce suo marito ad aiutarla.

 

"Assolutamente incredibile: essere giustiziato per un crimine che non ho mai commesso! Ma in fondo non siamo tutti su una stessa barca? Non è così per tutta l'umanità? Tutti alla fine vengono giustiziati per u n crimine che non hanno mai commesso."

 

Dopo il successo di "Sleeper", Woody Allen scrive e dirige quello che possiamo definire l'ultimo capolavoro della "fase" demenziale, "Amore e Guerra" (in originale"Love and Death"). Con questa pellicola Allen comincia ad allontanarsi dalla commedia: si ride ancora (e tanto anche!), ma le gag, seppur ancora demenziali, cominciano a diventare più "mature" e si inizia a respirare un aria drammatica. Il film presenta due sotto-trame: la guerra, sequenze in cui il regista "sfodera" le sue gag più folli, e l'immancabile relazione tra i protagonisti, Boris e Sonja, relazione composta da conflitti tra sesso e sentimenti.

Qui Allen è citazionista più che mai, si possono trovare omaggi a Sergej M. Ejzenstejn, Billy Wilder e in particolare, al grande idolo del comico, Ingmar Bergman

Diane Keaton (Sonja) raggiunge un livello di recitazione incredibile, dando vita ad uno dei personaggi più riusciti della storia della commedia e la sequenza del dialogo tra Sonja e il vecchio bicentenario barbuto resta uno dei picchi della comicità, demezialità unita ad un enorme critica alla religione, o meglio, agli uomini di religione.

La regia migliora sempre di più, Allen qui muove la macchina da presa come solo un maestro sa fare, inoltre i costumi e le scenografie sono impeccabili.

Insomma Woody Allen, anche in un film in costumi ottocenteschi, non rinuncia a raccontarci una storia di amore e guerra (e sesso) tramite i suoi pazzi e geniali occhi, che con la pellicola seguente, "Annie Hall", cambieranno totalmente.

 

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