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Bisagno

Regia di Marco Gandolfo vedi scheda film

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Utente rimosso (TomSharpe74)

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La recensione su Bisagno

di Utente rimosso (TomSharpe74)
8 stelle

Ho potuto vedere il film "Bisagno" alla prima proiezione in Università Cattolica a Milano il 29 aprile 2015. La figura di Bisagno, primo partigiani d'Italia, esce a tinte marcate, grazie alle tantissime testimonianze raccolte dal regista. Il film, lo si capisce, ha avuto bisogno di tanto lavoro in archivio, ma soprattutto sul campo. Il regista ha dovuto trovare i giusti interpreti e, in fase di montaggio, i tagli adeguati, lavorando di accetta e cesello. Ci sono compagni d'arme, ma anche parenti e personaggi vicini a Bisagno. Il film documentario non ha bisogno di una voce narrante perché è ben scritto. Il susseguirsi degli eventi storici scorrono senza incagliarsi. Il partigiano è un eroe senza macchia, quasi un cavaliere medioevale, partigiano convinto, cattolico praticante, refrattario all’ideologia comunista dilagante sui monti liguri, durante la guerra. Intervallare la lettura delle lettere scritte dal partigiano, con le testimonianze dei commilitoni, fa emergere la personalità del protagonista, senza mai chiamarlo in causa direttamente. Bisagno non ha bisogno di presentarsi, bastano i ricordi di chi ha ubbidito ai suoi ordini. Blek e Caronte, due dei partigiani intervistati, formano una coppia perfettamente integrata. Il primo schietto, pratico, diretto. Il secondo, Caronte, poetico, appassionato, tanto affascinato dalla figura di Bisagno da scivolare a tratti nella retorica. Ma quando succede, il regista è bravo a recuperarlo, inserendo l'adeguato, concreto, controcanto. Dopo 67 minuti di proiezione, quando arrivano i titoli di coda, se ne vorrebbe ancora. Perché la storia di Bisagno scorre veloce, senza pause, senza tempi morti, ma con qualche rimpianto. E ti lascia col dubbio. Perché quella di Bisagno è una storia ancora aperta, con un finale che, in questa Italia dei misteri, non arriverà mai.

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