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Zoolander 2

Regia di Ben Stiller vedi scheda film

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La recensione su Zoolander 2

di Piace91
7 stelle

Justin Bieber viene barbaramente crivellato di colpi da un motociclista a Roma, davanti alla villa di Sting. La polizia della moda indaga su sei omicidi molto simili tra loro. Billy Zane porta Netflix e misteriosi messaggi in 3D in un cottage situato nelle rinomate lande desolate e innevate del New Jersey, per poi fare lo stesso nelle pericolose zone desertiche di Malibu. A ricevere questi curiosi pacchi postali, un barbuto individuo rfugiatosi in una vita eremitica dopo la sfortunata morte della moglie (colpita da un libro di una tonnellata) e un contorsionista mascherato impegnato in una romantica storia d'amore coi partecipanti di un'orgia, rimasti incinti. Così si apre Zoolander 2. E va avanti anche peggio. 

 

La demenzialità portata all'iperbole, camei che sfiorano il morboso, situazioni comiche parossistiche, Penelope Cruz più gnocca che mai, Derek e Hansel iperbolicamente idioti, Will Ferrell villain strepitoso e slang a non finire in un albergo a impatto zero fatto di... merda. E non ho ancora parlato del Benedict Cumberbatch più androgino che il cinema ricordi. 

 

Ben Stiller porta sullo schermo un sequel esplosivo, sovraccaricato di fine imbecillità: una pellicola demenziale molto ben curata, che non sfocia quasi mai nella volgarità fine a se stessa, sebbene tutti i 102 minuti sguazzino nel cafonesco. Le scelte registiche di Stiller sono calzanti, riprese e montaggio adeguati al contesto e il ritmo non soffre di bruschi cali. La Roma pittoresca in cui si svolge la storia è un tributo al grande cinema italiano che l'ha resa ancor più eterna (macchine d'epoca e scelta accurata degli scorci sono precise scelte dell'autore); è una Roma che sa di cliché, ma viene smorzata dalle irresistibili mise sfoggiate dai due protagonisti e dai principi dell'alta moda, che sprofonda nella zarrata totale.

 

Il film stesso sarebbe una colossale tamarrata, se non fosse per il tono irriverente della pellicola e per le affinate capacità registiche di Stiller, maturato molto bene negli anni. Lo schifo ama se stesso fino a tramutarsi in bellezza, così come le vere punte di diamante della moda amano Zoolander e ci partecipano pure, dando l'impressione di amare questo prodotto che li dipinge amorevolmente come estrosi dementi del cucito. Tommy Hilfiger, Marc Jacobs, Valentino... sono tutti lì a fare la propria comparsata. 

 

Tra queste magiche alchimie che mescolano le peggio cafonate rendendole quasi di classe, una citazione del Rocky Horror Show, uno Sting clamoroso e qualche colpo di CGI un po' raffazzonato, Zoolander 2 si presenta come il demenziale di cui avevamo bisogno. Talmente scemo che sembra quasi intelligente. 

 

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