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Money Monster - L'altra faccia del denaro

Regia di Jodie Foster vedi scheda film

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La recensione su Money Monster - L'altra faccia del denaro

di michemar
7 stelle

In sintesi, un discreto thriller di intrattenimento ben montato, con pochi momenti di pausa. Peccato per la sceneggiatura altalenante, con qualche falla, ma ben recitata. Anche se non eccezionale, rimane un film che si lascia vedere fino alla fine, con gli attori sempre proprio agio.

George Clooney, Julia Roberts

Money Monster - L'altra faccia del denaro (2016): George Clooney, Julia Roberts

Dopo i film che hanno cercato di spiegare le cause della tremenda crisi finanziaria che ci attanaglia ancora, con lavori eccellenti quali The Big Short – La grande scommessa di Adam McKay, oppure Margin Call di J.C. Chandor, ed altri ancora, fino ad arrivare, anche se marginalmente, con l’italofrancese Le confessioni di Roberto Andò, il cinema americano ha voluto volgere lo sguardo ai risvolti più tangibili del crollo economico parlando delle conseguenze pratiche sugli incolpevoli cittadini, delle loro reazioni e della loro disperazione. Perché se il finanziere ci ha rimesso il suo ricco patrimonio, l’impiegato o l’operaio è rimasto totalmente a nudo di fronte alla società, perdendo casa e lavoro. Se poi pensiamo a quanti film hanno prodotto negli USA per raccontare dei gesti inconsulti della gente disperata a causa dei motivi più disparati e che armati (particolare molto a portata di mano in America) hanno fatto irruzione in banche, studi televisivi e quant’altro per protestare e compiere azioni clamorose, ecco che unendo le due fattispecie arriviamo al soggetto di questo film: il gesto disperato e clamoroso di un giovanotto per il totale fallimento dell’investimento che riteneva sicuro.

Julia Roberts

Money Monster - L'altra faccia del denaro (2016): Julia Roberts

 

I film summenzionati erano per nulla facili da seguire e hanno richiesto un notevole impegno da parte dello spettatore per capire i molteplici fattori che hanno determinato questa maledetta crisi, soprattutto perché se non si ha una certa preparazione di base di nozioni finanziari ed economici è difficile stare dietro al linguaggio troppo tecnico dei finanzieri e dei banchieri, ai fitti dialoghi e le storie intrecciate di cui erano intrisi. Invece eccoci qui davanti ad una storia facile e tanto volte rivista, quella della disperazione, quella della protesta eclatante, che faccia tanto rumore e vada a finire come vada. Cosa meglio di un’irruzione in uno studio televisivo in una trasmissione in diretta e per giunta che parla di mercati finanziari e che dà consigli, forse un po’ troppo interessati e sicuramente pilotati? Tempi attualissimi, cari miei, tempi di fallimenti (o quasi) di banche anche in Italia, salvate da soldi dei contribuenti, come appunto si conclude amaramente il film di Adam McKay.

George Clooney

Money Monster - L'altra faccia del denaro (2016): George Clooney

Una delle prime sequenze del film, in cui il protagonista Lee Gates (omaggio al nome di un grande e coraggioso imprenditore dei nostri tempi?), un gigionesco Gorge Clooney, ricorda come viaggia velocemente il trading on line, sembra richiamare alla mente il viaggio informatico nelle fibre del circuito mondiale che abbiamo già visto in Blackhat di Michael Mann: basta un clic e gli ordini giungono immediatamente ai mercati internazionali. Si guadagna e si perde, poco oppure una fortuna, in un attimo o in una giornata. Ma i piccoli risparmiatori sono, consapevoli o no, in mano ai grandi finanzieri senza rimorsi e senza scrupoli: si tratta solo di salire sul treno giusto, ad occhi chiusi. Il film entra ben presto nel clima drammatico, senza neanche il tempo di capire la natura della trasmissione che conduce il brillante conduttore. La capiremo durante l’irruzione nervosa ed eccitata nello studio televisivo del giovane Kyle Budwell, che ha una pistola e fa indossare a Gates un giubbotto esplosivo. È a lui che il giovanotto addossa le colpe del suo unico investimento – andato a male, malissimo – ed è lui il suo obiettivo primario e secondario. Primario perché fornisce agli spettatori consigli non sempre corretti, secondario perché strumentale, perché in fondo Budwell vuole protestare contro tutto il mondo malato della finanza moderna. Che il conduttore TV sia ad esempio! E se poi questo evento avviene proprio nella terra che ha inventato la maniera di spettacolarizzare e far diventare uno show anche una sciagura (irraggiungibile esempio rimane L’asso nella manica del mitico Billy Wilder) allora siamo nel paradiso dell’intrattenimento. In collegamento diretto e davanti a miliardi di telespettatori in tutto il globo: il massimo! E come ogni trasmissione televisiva come si deve, la trama del film si snocciola in tempo reale e senza stacchi temporali, dal momento della messa in onda a quello dell’epilogo, con tanto di centinaia di poliziotti NYCD lungo la 36.a Strada e una camera portatile sulle spalle del cameraman che segue da vicino sequestratore armato e ostaggio. Per giunta, dato il fallimento del “negoziatore” specializzato fatto arrivare apposta dalla polizia, tocca nel frattempo assumere questo compito al conduttore Gates, che così si trova nella duplice veste di ostaggio esplosivo e di persuasore verso Budwell, per convincerlo dell’inutilità e gravità della sua bravata.

Jack O'Connell, George Clooney

Money Monster - L'altra faccia del denaro (2016): Jack O'Connell, George Clooney

 

Avendo la regista Jodie Foster inserito diversi momenti ironici e divertenti, pur nella tragedia della situazione, è un film che si potrebbe definire di genere trasversale: thriller classico, thriller finanziario, hostage movie, con fallimenti di investimenti, spettacolarizzazione degli avvenimenti, show assoluto della tv americana e scoop sensazionali. In sintesi, un discreto thriller di intrattenimento ben montato, con pochi momenti di pausa. Peccato per la sceneggiatura altalenante, con qualche falla, ma ben recitata dal solito giocherellone Clooney, dalla sempre inappuntabile Julia Roberts e da Jack O'Connell che si sta pian piano creando un buon ruolino di carriera. Attori a proprio agio, insomma. Da parte sua Jodie Foster non è certamente una grandissima regista ma il compito lo ha svolto benino. Anche se non eccezionale, rimane un film che si lascia vedere fino alla fine. L’unico particolare che tengo a criticare è come sempre il doppiaggio italiano, perché del bel George doppiato dalla voce troppo rauca di Pannolino sono stufo. Possibile che non ce ne sia un altro?

Jack O'Connell, Jodie Foster

Money Monster - L'altra faccia del denaro (2016): Jack O'Connell, Jodie Foster

Come giustamente canta al proposito Bruce Springsteen “Le mie dita sono sul grilletto / Ma non so più a chi credere / Quando guardo nei tuoi occhi / Ci sono solo demoni e polvere. Siamo molto,molto lontani da casa,Bobbie / Casa è molto,molto lontana da noi / Sento soffiare un vento sudicio / Demoni e polvere.”

(Ecco il trailer con il brano di Springsteen):

 

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