Espandi menu
cerca
Martyrs

Regia di Kevin Goetz, Michael Goetz vedi scheda film

Recensioni

L'autore

undying

undying

Iscritto dal 10 giugno 2002 Vai al suo profilo
  • Seguaci 125
  • Post 41
  • Recensioni 2990
  • Playlist 58
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi
Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Martyrs

di undying
6 stelle

Rifacimento americano di un horror francese, a suo tempo caratterizzato da una inutile violenza gratuita. Il sopravvalutato modello originale non meritava tanto apprezzamento, così come questo remake è invece degno di attenzione.

 

locandina

Martyrs (2015): locandina

 

Amiche fin da piccole, legate affettivamente dall'avversità della vita -che le ha fatte incontrare in un orfanotrofio- Lucie (Troian Avery Bellisario) e Anne (Bailey Noble) si ritrovano coinvolte in una allucinante esperienza. Lucie, in particolare, dopo essere stata sequestrata e sottoposta a svariate torture, riesce a fuggire. Anni dopo, individuata la coppia responsabile della segregazione, con un fucile compie una strage, uccidendo marito, moglie e figli. Poi chiama Anne, per farsi aiutare ad eliminare le tracce.

 

Troian Bellisario

Martyrs (2015): Troian Bellisario

 

"I martiri sopravvivono al dolore. I martiri sopportano gli indicibili dolori dell'umanità, rinunciano a loro stessi e vanno oltre il loro vero essere (...) Non è una tortura quello che stiamo loro facendo, se c'è uno scopo più alto. Stiamo accrescendo il loro dono, espandendo la loro conoscenza."

 

Troian Bellisario

Martyrs (2015): Troian Bellisario

 

Nel 2008 il regista francese Pascal Laugier realizza il suo secondo lungometraggio, dal titolo Martyrs. Si tratta di un film sgrammaticato visivamente, sporco e inultimente infarcito di violenza fine a se stessa, pur se realizzato con una tecnica di ripresa, soprattutto per quel che concerne la fotografia, che molto deve alla luminosità espressa in Tenebre (Dario Argento, 1982). Questo primo Martyrs è (meglio: potrebbe essere) un film muto, sviluppato sull'onda delle emozioni. Non è casuale il rimando al misticismo, accostato a taluni esperimenti (reali) condotti in psicologia e noti, in gergo tecnico, come "deprivazione senso motoria". Certo, fa decisamente storcere il naso quella (non) spiegazione finale che rasenta il limite del grottesco, al pari di Haute tension (2003) film con il quale spartisce più di una intuizione. Considerato un film epocale da molti, in realtà è un lavoro standard, girato con stile ma estremamente debole per contenuto, soprattutto nel secondo tempo e con un finale davvero mal gestito. Il metro di apprezzamento del film, per chi lo ha eletto a cult, è la dose di violenza eccessiva, brutale ed estrema. In tal senso allora un vero snuff movie, per chi apprezza Martyrs sotto questa ottica, sarebbe un capolavoro: molto triste come metodo di valutazione, non vi pare? Ma cosa ha fatto, dopo, Laugier di così significativo? I bambini di Cold Rock è un film dimenticabile -per quanto conforme alla media- poco  tempo dopo dalla visione, mentre La casa delle bambole sembra godere di un apprezzamento forzato, ovvero sostenuto dal fatto che il regista sia lo stesso del sopravvalutato Martyrs. E la cosa divertente è che il miglior film di Laugier, nessuno lo ricorda mai, è quello d'esordio: Saint Ange (2004).

 

scena

Martyrs (2015): scena

 

Preambolo lungo, ma indispensabile per andare a introdurre questo remake che - guarda caso- è stato subito affossato dai granitici estimatori del film francese. E ancora una volta tocca andare contro corrente. Perché la coppia di cineasti Kevin e Michael Goetz se la cava egregiamente dietro la macchina da presa, mentre la sceneggiatura -alla quale contribuisce anche lo stesso Laugier- ripercorre all'80% il film originale, ma attenuando l'esplosione di violenza gratuita in favore di un maggior approfondimento psicologico delle due protagoniste. Inoltre il finale -per quanto assurdo, ma dovuto nel rispetto del titolo stesso- assume una sua configurazione che lo distacca dal modello di riferimento. Può non piacere l'operazione, e il remake spesso ha un fine puramente economico: per i produttori è meglio battere strade di sicuro traguardo che non rischiare buttandosi nello sperimentare nuovi percorsi. Ma quando il lavoro ha una sua professionalità -e questo è il caso- va onestamente riconosciuto. Con un budget di quasi un milione di dollari, Jason Blum (coinvolto come co-produttore) qui riesce a contribuire alla realizzazione di un film vedibile, a differenza di tutte le altre volte che invece ha tentato di essere originale. E questa è la dimostrazione che il pregiudizio è sempre un errore. Vedere con i propri occhi è indispensabile, e anche avere il coraggio di prendere le distanze dalla maggioranza, soprattutto quando non la si ritiene fondata. E tutto questo per ribadire -ovviamente a singola voce- che il Martyrs di Laugier non è un capolavoro. Tutt'altro...

 

Troian Bellisario

Martyrs (2015): Troian Bellisario

 

"Oh, Signore, gioiamo delle sofferenze di questa tua figlia. Fa che attraverso il suo dolore, possiamo conoscere i tuoi misteri."

 

Troian Bellisario

Martyrs (2015): Troian Bellisario

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati