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La Solita Commedia - Inferno

Regia di Francesco Mandelli, Fabrizio Biggio, Martino Ferro vedi scheda film

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La recensione su La Solita Commedia - Inferno

di mm40
1 stelle

Incapaci di stare al passo coi tempi, il Diavolo e Dio rispediscono in Terra Dante perchè cataloghi i nuovi peccatori.

 

La domanda principale è: "Ma cosa dovrebbe far ridere esattamente in ciò?". Lo spettatore sano di mente, sbalordito, se la pone incessantemente nel corso della visione di questo trogolo ricolmo di gag coprolaliche, barzellette becere da bar, infantilismi, tormentoni, banalità di ogni tipo. Il problema è che neppure Biggio & Mandelli sembrano divertirsi: e allora perchè continuare a fingersi attori, a credersi comici, a intascare soldi pubblici (la Regione Lazio è connivente con la produzione di questo lavoro, ma c'è anche la Film commission torinese)? Forse perchè si sentono famosi, quando in realtà sono famigerati. I due 'soliti idioti' ripropongono il 'solito niente' che è la cifra stilistica delle loro carriere: sceneggiatori, registi (con Martino Ferro) e 'attori', fra necessarie virgolette perchè nei filmini delle vostre vacanze trovate senza fatica interpreti più convincenti e più dotati, qui si cimentano addirittura in una sorta di rilettura moderna della Divina Commedia: una rilettura in cui Dante sparisce dalla storia poco dopo il suo inizio, per tornare a casaccio qua e là nel film, ma che vuoi che gliene freghi a uno che guarda una roba del genere? Gianmarco Tognazzi è colpevole di comparire in un cameo; nella colonna sonora c'è anche il pezzo spudoratamente promozionale che Biggio & Mandelli avevano portato a Sanremo un mese e mezzo prima dell'uscita del film. Scritto con i piedi, diretto e recitato con altre parti del corpo che non si possono nominare qui, La solita commedia (Inferno) rappresenta fedelmente il nadir della civiltà occidentale: quando l'espressione artistica non solo si autofagocita, ma per giunta nel farlo si pavoneggia, aggressiva, ignorante e presuntuosa; quel sottotitolo fra parentesi oltrettutto terrorizza lo spettatore, evidente minaccia di non uno, ma ben due sequel. Ci fosse solo una trovata capace di far sorridere: e invece si procede a tutto gas per un'ora e mezza fra vaffanculo troia cazzo stronzo checca pezzo di merda e tutto il resto del vocabolario di Biggio & Mandelli, inconsapevoli di rincuorare il pubblico perchè non fa fatica alcuna a sentirsi superiore a loro. Famigerati, non famosi. 1/10 (Dispiace non poter usare voti espressi in numeri negativi).

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