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Uomini selvaggi

Regia di Blake Edwards vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Uomini selvaggi

di rocky85
7 stelle

“Non puoi fare il mandriano per tutta la vita...”

L’anziano Ross Bodine (William Holden) e il giovane Frank Post (Ryan O’Neal) sono due cowboys alle dipendenze del proprietario terriero Walter Buckman (Karl Malden). Stanco di una vita modesta e senza più aspirazioni, Ross sogna di andarsene in Messico, comprare una fattoria e starsene “sbracato al sole a fare l’amore con una bella morettina”. “E allora perché io e te non ci mettiamo a rapinare banche?” gli propone il giovane Frank. L’idea, nata per caso, prende corpo. Ross e Frank, approfittando di una nottata di libera uscita, sequestrano il banchiere e si portano via 36.000 dollari. Al loro inseguimento si lanciano i due figli di Buckman (Tom Skerrit e Joe Don Baker), decisi a farla pagare ai due cowboys per lo sgarbo fatto alla loro famiglia ed alla cittadina.

Uomini selvaggi è l’unico western diretto da Blake Edwards, autore di alcune tra le più grandi commedie di sempre del cinema americano. Edwards aveva già dato prova di eccezionale competenza in generi diversi dalla commedia (come il dramma puro ne I giorni del vino e delle rose o il thriller in Operazione terrore) e qui conferma la sua versatilità. Sceneggiato dallo stesso Edwards, Uomini selvaggi è un western che risente sicuramente dell’influenza del cinema di Sam Peckinpah, soprattutto nel ricorso al ralenty nelle scene d’azione e nell’elegia di fondo. Eppure è un film che prende una propria strada, risultando un’opera autonoma ed originale nel panorama del cinema western degli anni Settanta. Vivificato da una fotografia magnifica e da bellissimi paesaggi nevosi, Uomini selvaggi possiede un tono malinconico e nostalgico che riesce ad alternare l’ironia al dramma fino a diventare crudo e pessimista nel finale. I due protagonisti sono uomini stanchi di una vita triste e malpagata, che sognano di rifarsi una vita e ingenuamente credono davvero di potercela fare. Ma la loro ribellione può essere inquadrata anche come la rivolta di due sottoproletari contro un capitalismo alienante e respingente, due poveri cowboys che finiscono col diventare tragici eroi moderni. Purtroppo, il film che possiamo vedere oggi è ben diverso da quello voluto inizialmente da Blake Edwards. I boss della Metro-Goldwyn Mayer, ritenendo il film poco commerciale, lo tagliarono di circa 40 minuti. La versione giunta in Italia, inoltre, è stata a sua volta malamente sforbiciata. Risulta quindi difficile valutare l’opera nel suo complesso, ma sicuramente resta un western struggente e malinconico, assolutamente da riscoprire.

 

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