Regia di Ridley Scott vedi scheda film
Prodotto-sensazione del momento, erede di Gravity, di quelli da inserire in coda al telegiornale, esclusivamente per l'attualità dell'argomento.
Blockbuster aggiornato al D.P., Dopo Nolan, quando si è capito che il pubblico non è tanto scemo ma neanche troppo sveglio, una via di mezzo tra gigioneria pop e mattone parascientifico è il giusto equilibrio per i tempi che corrono. Non sorprende che le leve emotive si riducano all'ingresso trionfale di Starman (Bowie) e all'istinto dell'agricoltore primordiale che alberga in tutti noi e si trastulla nel vedere patate coltivate con deiezioni umane, in suolo marziano. Errata corrige: anche chi si ricorda di Mars Pathfinder avrà un sussulto.
Matt Damon non è neanche malvagio, per quello che può dare, il problema resta la sceneggiatura scarna, oltre alla durata sproporzionata. Arriviamo al dunque? Gli ammiccamenti compiaciuti di Jeff Daniels ( con sottotitolo musicale) dopo ogni singolo lancio riuscito ci riportano indietro di trent'anni e fanno torcere le budella.
La media degli spettatori statunitensi non brillerà per furbizia e buon gusto, ma sorge il dubbio che la vogliano spacciare per ebete.
Pur con i loro guastafeste, Arrival e Interstellar sono quelli del lotto (fast food sci-fi del decennio) che hanno fatto meglio; pur senza peccati capitali, questo "Sopravvissuto" (era necessario il sottotitolo?) si colloca sullo scaffale discount.
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