Regia di Lionello De Felice vedi scheda film
Titolo fra i meno noti e sfortunatamente anche fra i meno divertenti tra quelli interpretati dal grande Totò. Il Principe strappa qualche risata a denti stretti grazie alla sua proverbiale verve, ma è un film scritto male e diretto quasi controvoglia da Lionello De Felice.
Poco noto titolo all'interno della sterminata filmografia del principe della risata Totò, questo “I tre ladri” è sicuramente da bollare come uno dei suoi meno riusciti. Scarsina la comicità, affidata come (quasi) sempre tutta alla sua verve, per l'occasione però meno convincente del solito. Il problema di fondo risiede secondo me in una sceneggiatura (di Franco Brusati adattando un romanzo di Umberto Notari) che non sembra sapere esattamente quale direzione voler prendere, e tira quindi colpi un po' a destra un po' a manca finendo così per non centrare bersaglio alcuno. A dirigere i lavori siede Lionello De Felice, regista certamente poco conosciuto e a cui questo film comico con Totò finì tra le mani quasi per caso e non certo per scelta né per affinità artistiche con l'immenso Antonio De Curtis, e che si limita quindi a timbrare il cartellino mettendoci ben poco di suo. Co-protagonisti sono invece Gino Bramieri e il francese Jean Claude Pascal. In ruoli di contorno troviamo l'immancabile Mario Castellani nonché il grande Memmo Carotenuto, impegnato qui in una parte, quella del maggiordomo, decisamente insolita per lui. E in effetti non è che risulti granché credibile come tale. Da notare che la trama contenuta nella scheda FTV del film contiene delle inesattezze.
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