Regia di Steven Spielberg vedi scheda film
I Coen hanno sempre amato prendere le storie vere e revisionarle a loro modo arrichendole con la loro assurda e nera ironia e le loro riflessioni e anche in questo caso non deludono nelle vesti di sceneggiatori in questo ottimo film di spionaggio diretto dal buon Steven Spielberg, quello che infatti più colpisce della pellicola sono le caratterizzazioni dei personaggi e il loro uso della parola per risolvere problemi, oltre ovviamente alla regia raffinata di Spielberg che a seconda delle scene sa essere spettacolare, cupa e a tratti Noir ( come piace ai Coen ). Ottime e curate le scenografie che riescono a riportare lo spettatore negli anni della guerra fredda e in mezzo al conflitto ideologico e politico tra Capitalismo e Comunismo non solo tra USA e URSS ma anche e sopratutto all'interno della germania - assistiamo infatti alla nascita del muro di Berlino - ed é interessante vedere paragonati i diversi sistemi giudiziari e i diversi modi di fare delle spie americane e sovietiche, in tutto questo il viaggio di James B. Donovan in germania sembra quasi un'ironica odissea moderna per via delle numerose difficoltà che si ritroverà ad affrontare, un viaggio che descrive perfettamente quest'epoca di guerra fredda combattuta con le informazioni e la parola.
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