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Flores

Regia di Jon Garaño vedi scheda film

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La recensione su Flores

di scapigliato
8 stelle

L’estetica indipendente contemporanea prevede colori freddi e denaturati, ambientazioni marginali e provinciali, una messa in scena minimalista e razionale, uno sguardo registico distaccato, prosaico, quasi naturalistico se non si tradisse con il commento autoriale fin troppo evidente. Se questi film non si sporcassero con i temi trattati, come per esempio i film di Denis Villeneuve, risulterebbero solo orgasmi eleganti di autori sofisticati, inutili nella dialettica cinematografica.

Nel primo film in lingua basca ad essere candidato agli Oscar succede invece un miracolo. Loreak, ovvero “fiori”, racconta di quei piccoli misteri incomprensibili della vita di tutti i giorni che diventano poi emblemi di una narrazione universale dell’uomo. Nella storia di Ane, donna da poco in menopausa, in cui cominciano ad arrivare bellissimi mazzi di fiori sotto lo sguardo geloso del marito, non c’è nulla di eccezionale né trascendentale, come non c’è nulla di tutto questo nella storia di Lourdes che dopo la morte del marito trova ogni settimana sul luogo dell’incidente un mazzo di fiori.

Non c’è traccia di realismo magico, tanto caro alle lettere e al cinema spagnolo, così come non c’è nulla di ricollegabile alla commedia barocca o all’esperpento, sembra di essere più che altro in un ottimo esempio di cinema europeo, sofisticato ed elegante, con l’unica differenza che il regista Jon Garaño, come hanno fatto Juanfer Andrés e Esteban Roel (Musaraña, 2014) o Carlos Vermut (Magical Girl, 2014), sa usare con intelligenza il materiale narrativo a disposizione. Inoltre fa dell’estetica indie un dispositivo espressivo per accompagnare lo spettatore verso un finale noiristico che stravolge l’atmosfera fin lì creata.

Lasciando da parte i massimi sistemi o le filosofie spicce dei casi della vita comune, Loreak è la conferma che il racconto, unitamente alla forma, è l’unica vera forza duratura ed universale di un prodotto cinematografico come ovviamente di ogni opera narrativa.

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