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Batman v Superman: Dawn of Justice

Regia di Zack Snyder vedi scheda film

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La recensione su Batman v Superman: Dawn of Justice

di newpeppe
9 stelle

«Ratman versus Superman» altro che «Batman»... a leggere certe recensioni ti vien voglia di cambiargli il titolo. Poi lo guardi, in una bella sala grande e spaziosa, e te lo godi dall'inizio alla fine. E non ti accorgi che sono passate 2 ore e 30, anzi. Figurarsi, a me è sembrato anche corto. Lo confesso: ne volevo di più. Ma andiamo con ordine...

«Ratman versus Superman» altro che «Batman»... a leggere certe recensioni ti vien voglia di cambiargli il titolo. Poi lo guardi, in una bella sala grande e spaziosa, e te lo godi dall'inizio alla fine. E non ti accorgi che sono passate 2 ore e 30, anzi. Figurarsi, a me è sembrato anche corto. Lo confesso: ne volevo di più. Ma andiamo con ordine...

La promozione di questa pellicola, diciamocelo, è stata martellante. Ed ho sbavato un bel po' dietro ai trailer ansioso di potermela finalmente godere, pur timoroso che l'evidente (ma lo era davvero?) spoiler di alcune sequenze me l'avesse rovinato già a mesi di distanza dalla prima. E appena uscito vai con le pippe mentali a leggere le opinioni degli altri, molte negative e controverse, di chi l'aveva visto ma non se l'era gustato, era rimasto deluso... Oddio sarà uno schifo - ho pensato. E invece no.

Ciò nonostante, le presunte criticità cui molti si appellano sono parecchie.

In primis, molti rimproverano a Ben Affleck di aver definitivamente distrutto Batman... Mi viene da ridere, perchè mi tornano in mente le battute di chi storceva il naso davanti a Christian Bale in costume per la sua finta voce nasale; sappiamo tutti invece quale rivoluzione copernicana Nolan ci abbia donato con la sua trilogia del Cavaliere Oscuro. A dire il vero Ben Affleck il fisico del Batman ce l'ha proprio. Non ci piove. Ma io sono un po' di parte perchè, nonostante me l'abbiano demolito, anche nei panni di Daredevil l'ho apprezzato. Qui è massiccio, invecchiato nel volto, tempie grigie, barba sfatta, truce nello sguardo, credibile nella rabbia. Christian Bale è stato un valido surrogato di Michael Keaton (che resterà sempre il primo) ma non credo di bestemmiare se dico che Ben Affleck riporta sù l'asticella. E a ricordarci che il primo visionario Batman di Tim Burton è ancora vivo e vegeto nelle menti e nei cuori, anche la sua auto (di Affleck) si slancia, si allunga, e ritrasforma il tank da combattimento di Nolan in qualcosa di più vicino alla prima vera bat-mobile dell'agguato al museo contro il Joker-Nicholson. Uno spettacolo. Un ritorno alla tradizione che ho veramente apprezzato.

E in tema di tradizione, secondo alcuni tradita, c'è la storia - falsa - che con questo Batman s'è perso qualcosa per strada. Manca l'ironia, gli rimproverano alcuni. E allora? Gli eroi Marvel ci hanno abituato sul grande schermo a battut(acc)e istrioniche anche di fronte all'armageddon. Qui mezza battuta compare sulla bocca di mamma Kent, poi di fronte ai morti e alla distruzione ben pochi trovano qualcosa da ridere. E ci mancherebbe pure che la buttassimo in caciara, aggiungo io. Ma il problema quale sarebbe? Che i protagonisti sono troppo seri? O santi numi, era ora... da uno che ha passato 20 anni a fare dei criminali una poltiglia a mani nude, di notte, non mi aspetto che abbia la battuta facile, mi aspetto che abbia le palle d'acciaio. E questo nuovo revival del pipistrello di Gotham non delude. Al punto che i soliti trovano un altro neo cui puntare il dito: Batman-Affleck è troppo violento e, ohibò, uccide i criminali. Scandalo. Ma ssìiiii, buttiamo tutto al secchio nel ricordo dei bei vecchi tempi in cui Adam West e Burt Ward ci deliziavano pestando i malviventi in allegre scaramucce a suon di SBAAAM, TUUUMP, SLAAAP con tanto di tintinnio e sberleffo di tromba in sottofondo. Certo. Perchè è chiaro che ambientando un supereroe cazzuto come Batman in un tempo (il nostro) in cui il più fesso dei criminali, nell'odierna america militarizzata, ha un fucile d'assalto e bombe a mano, ci possiamo permettere di avere un pipistrello che la spunta a suon di pagnottoni e pizze in faccia. Come no. Ma non era questo il cruccio di chi trovava ridicolo che il Batman-Bale dell'ultimo capitolo della trilogia finisse in strada la sua lotta con Bane a suon di scazzottate alla Bud Spencer e Terence Hill senza sparare un colpo? All'epoca si diceva che faceva strano. Ora Batman-Affleck spara e uccide e si dice che è troppo violento. Fate pace col cervello, una pistola che spara cazzotti e che metta d'accordo entrambe le fazioni non l'hanno ancora inventata. Siamo seri: di fondo (ipse dixit) il Batman-Affleck vecchio e ormai stanco (stufo) è un criminale, è un cacciatore... non mi aspetto che ci vada giù leggero. E poi, a ben guardare, se uno non ha la memoria corta, la balla del cavaliere oscuro che picchia, certo, ma in fondo non accoppa nessuno è, appunto, una balla. Senza menzionare il solito Nolan, basta riguardarsi i primi due capitoli dell'eccellente Batman di Burton... Batman bombarda (sì, bombarda) la fabbrica del Joker (quelli arrostiti all'interno sove pensate siano finiti?) e la torta gigante del Joker (pessima mira, lo riconosco), butta giù dal campanile un paio di sgherri (voi dite che sono sopravvissuti?), dà fuoco (vivo) ad uno dei pagliacci terroristi direttamente dal sederino della sua batmobile a turbina, e spacca diverse scatole craniche a destra e manca. Che non si veda il sangue (che poi tra l'altro si vede) non significa che la gente non muoia. E anche qui, forse per scelta di Snyder, il sangue latita ma nelle esplosioni e negli scontri a fuoco l'ovvio risultato non lascia spazio a fraintendimenti. I criminali, spesso e volentieri, tirano le cuoia. E sti kiss. Personalmente trovo che la sequenza corpo a corpo sul finale contro i rapitori della mamma di Kent sia da orgasmo. A patto, naturalmente, di amare scene di combattimento realistiche, ovvio. Se uno invece è affezionato agli SBAAAAM, TUUUMP, SLAAAP allora bisogna dirlo: questo Batman è decisamente troppo violento.

Poi c'è la storia che Jesse Eisenberg è un Lex Luthor sopra le righe e risibile. E poi i capelli... Devo dire, Gene Hackman aveva il suo perchè, ma erano altri tempi. E Lex capellone all'inizio spiazza. Poi ti affidi con pazienza al regista, te ne stai buono in poltrona a goderti lo spettacolo senza pretendere per principio di saperla più lunga di lui e, alla fine, la pelata che ti aspettavi compare. E ha un senso. Ma nel mezzo, Lex-Eisenberg non è affatto ridicolo... è fuori di testa certo, ma non gigioneggia. Io temevo proprio questo, che si mettesse a fare l'Eddie Murphy bianco e cattivo che sbologna i suoi piani mefistofelici in interminabili e barbosi monologhi. Lo temevo e fortunatamente ho tirato un sospiro di sollievo. Non nego che a voler spaccare il capello (sic!) in quattro qualche ingenuità si possa trovare ma, ehi, è un cattivo malato di megalomania, se a tratti fa il bambino gliela perdoniamo. La trovata del the alla pesca della nonna, comunque, è da incorniciare.

E naturalmente a molti ha dato (tremendamente) fastidio l'alternarsi dei sogni/incubi con le scene di azione vera e vissuta. Per taluni è uno stratagemma ormai demodé e una puerile caduta di stile. Sarei d'accordo se il loro intersecarsi con la trama fosse infantilmente privo di significato. Sarei d'accordo se, come alcuni sostengono, lo spettatore non riuscisse a capire dove comincia la visione e dove l'azione. La realtà è che quando comincia il sogno uno spettatore attento se ne accorge, perchè se non ti sorgono dubbi a vedere un bimbo che volteggia a mezz'aria sospinto dai pipistrelli, o una nicchia al cimitero che gronda sangue, o esseri dalla forma di fatine che animano un furioso combattimento nel deserto significa che, di tuo, non hai ben chiaro cosa sia plausibile e cosa non lo è... E penso che, ripeto, nel così poco tempo che è durato questo film, altro modo per approfondire la personalità di Batman-Affleck non c'era, se non ricorrendo alla dimensione onirica, e qualche flashback, gli unici (artifici? chiamiamoli così) in grado con poche e mirate brevi sequenze di delineare una personalità evidentemente così tormentata come quella del pipistrello di Gotham. Su cui, diciamolo, i film non si contano e non mi aspettavo certo di vedere un nuovo, diverso, ennesimo, per quanto ben fatto, film su Batman. Il topic è lo scontro con Superman: c'è spazio e materiale a sufficienza da poter ripescare alla bisogna, e molto altro di nuovo da cui attingere per lanciare nuove saghe inesplorate. E in tema... molti probabilmente non capiranno l'incursione del Flash nell'incubo dentro l'incubo ma quello è un chiaro trampolino di lancio per gli spin-off a venire. Notevole in ogni caso, veramente notevole. In breve, pollice alto per questi assaggini tra il sogno e il son desto, un altra genealogia completa del pipistrello prima delle botte da orbi col kriptoniano non l'avrei retta... anche perchè 2 ore e mezzo sono SOLO 2 ore e mezzo, abbiate pietà.

E poi, ovvio, rimane la pippa su Gotham e Metropolis così vicine nello spazio, una di fronte all'altra che fa così strano. Sorvolando sulla licenza che senz'altro Snyder s'è preso reinterpretando a piacimento la geografia dell'universo DC e piegandola ai suoi scopi, mi domando: ma che problema c'è? Preferivate che Batman dovesse attraversare qualche dozzina di fusi orari per ritrovarsi, casualmente, a fronteggiare il povero Superman? Spero vivamente di no.

Che altro? Sì ecco, perchè «Ratman» e non «Batman»? Perchè più leggo le opinioni di quelli a cui non è piaciuto e più, nelle motivazioni, trovo riferimenti pretestuosi ai presunti buchi e alle presunte ingenuità nella trama, tra gli altri i motivi dello scontro tra i due, il movente di Lex, la gran fortuna (è un eufemismo) della Lois salvata sempre sul filo del rasoio, il ritmo esageratamente fracassone delle sequenze col villain alieno, l'identità di Superman sgamata così facilmente da Lex e quella di Batman da Superman e, su tutti, l'eccessiva imparità nello scontro tra un dio e un uomo, sulla carta irreale e inverosimile (??!!). Ecco, ci siamo... Ratman, da questo punto di vista, insegna: se sei un vigilante per quanto impupazzato e strambo, finanche con la testa d'uccello, e ti inseguono gli sbirri c'è una sola cosa da fare, distrarli con una scusa, e quando loro si voltano, tu inforchi un paio di occhiali ed et voilà... si guarderanno intorno straniti e ti chiederanno "dove è andato?" e tu convinto dirai "di là, è andato da quella parte". Se la berranno. Ecco, negli albi di Ratman succede più o meno così. E con Superman è uguale. Kent e Superman sono distinti da una (brutta peraltro) montatura e un paio di lenti. Per cui mi sta bene che uno si metta a fare le pulci ad una trama da fumetto (lo ripeto, è un fumetto) e cerchi e magari riconosca qualche incongruenza perfettibile o magari qualche pacco di trovate un po' ingenuotte, ma cerchiamo di renderci conto che se uno apprezza questo genere di storie, in primis su carta e poi nella sala di un cinema, deve anche ammettere che tutto, ma proprio tutto, deve partire da una temporanea e comprensiva sospensione di incredulità. Se non si è pronti ad accettare che nessuno, nel mondo, riesca a capire che quello figo col costume e quello tonto con gli occhiali siano la stessa persona allora, più che dirne male, più che stare lì a fare le pulci su un film più che godevole e ricco di spettacolo, conviene starsene a casa e non andare proprio a vederlo... perchè tanto è tutto finto, si sa.

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