Regia di Jacques Demy vedi scheda film
E' un buon film in b/n e il tema è il vizio del gioco. Un modesto e giovane impiegato di banca accompagna un collega, che si gioca tutto, a giocare. E' solo per una volta ma non sarà cosi. Nella storia entra una eccezionale Moreau, una bellezza ormai matura molto appariscente con una folta chioma bionda. E' una donna sicuramente dell'alta società, divorziata da un marito ricco e con un figlioletto che non vede mai. Ha il vizio del gioco, in maniera incontrollabile e compulsiva, gioca sempre finchè inevitabilmente perde tutto. Con il giovane gireranno vari casinò vinceranno e perderanno tutto e lui sarà costretto a tornare a casa chiedendo al padre di mandargli dei soldi. Il finale è con lei che torna al tavolo da gioco, perde anche gli ultimi spiccioli, lui la va a cercare e lei lo manda via. Quando lui se ne va lei gli corre dietro e vanno via insieme. Il finale sarebbe stato meglio con lei che rimane al tavolo da gioco. Secondo me era quella la fine giusta. Dal vizio del gioco non si guarisce. E' un'attrice grandiosa che domina tutto il film, mostrando in ogni aspetto la dipendenza dal gioco. Per lei il casinò era come una chiesa con Dio che governava i numeri. Bella anche la colonna sonora. Mi pare un tema di grande attualità. Siamo sommersi di Bingo, di sale di scommesse, di gratta e vinci di tutti i tipi. Io vedo al bar la gente che compra serie intere di gratta e vinci e senza allontanarsi inizia a vedere se ha vinto. Un gioco triste quello che si vede qui e quello del film.
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