Regia di Levon Grigoryan vedi scheda film
Due cineasti sovietici contemporanei, fra loro amici, accomunati dalla sublime vena poetica e dal peso della censura di regime, da entrambi sopportato: Tarkowskij e Paradzanov.
L'amicizia fra Andreij Tarkowskij e Sergeij Paradzanov è il punto di partenza di questo documentario di appena 40 minuti di durata diretto dall'armeno Levon Grigoryan, leggermente più giovane dei due, ma comunque ben cosciente delle difficoltà e degli ostacoli da superare per poter fare cinema in Russia. Sia Tarkowskij che Paradzanov ebbero problemi con la censura, entrambi amavano esprimersi per allegorie e preferendo la poesia alla prosa, l'immagine surreale o metaforica alla nuda verità: il loro rapporto stretto e di reciproca stima non sorprende per nulla. Nel corso di Islands (isole, come i due registi sono senza dubbio stati, e non solo per una scelta imposta dal regime sovietico) le dichiarazioni di repertorio dei due cineasti sono completate da un'intervista originale alla vedova di Paradzanov e, soprattutto, dall'incrociarsi continuo di scene tratte dai loro film, da Sayat Nova (Il colore del melograno) a L'infanzia di Ivan, da Andreij Rublev a Swan lake - The zone, che Paradzanov scrisse poco prima di morire e diresse Yuri Ilyenko. Interessante sguardo su due grandi artisti, forse però poco approfondito, più apprezzabile per chi già conosce bene il cinema dei due registi sovietici. 5/10.
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