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La storia di una monaca

Regia di Fred Zinnemann vedi scheda film

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La recensione su La storia di una monaca

di teaestefano
8 stelle

Oh, finalmente un film di ambiente religioso che non sia anticattolico! Penso che questo sia quasi un capolavoro, e certamente un'opera in grado di stupire. E' un film molto complesso, il cui tema centrale è il problema di coscienza della monaca (una bravissima Audrey Hepburn). Il mitico Zinnemann rappresenta con rigore sia i dilemmi morali della protagonista che la vita religiosa che conduce, tanto che in certi momenti sembra un film di Bresson. Non so di quale fede fosse il regista, ma la sua rappresentazione della regola delle monache e della morale loro e più in generale della morale cattolica è assolutamente corretta, attenta, e soprattutto rispettosa e non sarcastica. Il problema su cui il film si concentra non è se la vita delle monache sia qualcosa di positivo, rispettabile, nobile; anzi, quanto a questo, la risposta è certamente sì. Il problema è se lei si sia sbagliata quanto alla sua vocazione, o se si tratta solo di una riluttanza all'obbedienza religiosa che si può vincere con la buona volontà. La scelta finale della protagonista è dettata esclusivamente dalla sua coscienza, che lei sottopone ad un attento esame. Il problema di fondo è solo se è o no adatta all'obbedienza. Il regista sta attento, prima della sofferta scelta finale, di sgombrare il campo a possibili dubbi o interpretazioni (non ha intenzione di sposarsi, non le interessano i soldi), per pulirla da ogni ambiguità. Probabilmente la sua vera vocazione era quella di aiutare gli altri. La scelta finale è rappresentata in alcuni intensissimi minuti, con momenti raggelanti (lo sfilarsi l'anello guardando al crocifisso). Se anche è un passo non condivisibile dal punto di vista dei voti e della fede (un voto è un voto, anche se preso per sbaglio), questi ultimi escono dal film con un'immagine più che mai positiva (vedasi le altre suore felici perché con un carattere diverso da lei). In altre parole l'opera è la storia di una sofferta scelta di coscienza, tema a cui Zinnemann si interessò moltissimo, e con risultati straordinari (Mezzogiorno di Fuoco, Un Uomo Per Tutte le Stagioni). Le 2 ore e 20 della pellicola passano veloci, con una narrazione non veloce ma solidissima, e il film nel suo insieme è un grande film. Se anche non condivido la scelta finale, la trattazione del problema del dover agire secondo coscienza che ha ognuno di noi (la quale però, dev'essere retta) è fatta in modo rigoroso e direi magistrale.

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