Regia di Bruno Gaburro vedi scheda film
Certo che la Di Lazzaro, ormai verso i quaranta, se la cava ancora bene. Ecco, fine delle cose positive da dire su questo film: non che nelle sue intenzioni ci volesse dire molto di più. Soggetto e sceneggiatura - che naufragano molto presto in un oceano di dozzinale erotismo patinato - sono firmati da Roberto Leoni, il cui più grande successo della carriera di autore cinematografico è stato quello di apporre la sua firma fra quelle sul copione di Vieni avanti cretino (Luciano Salce, 1982). Parlare di Gaburro, d'altronde, significa automaticamente parlarne male: tanto meglio tralasciare. La Di Lazzaro mostra il mostrabile, che poco non è, ma recita come può (cioè maluccio, ma sempre meglio del protagonista maschile, l'anonimo Donald Burton); musiche tremendamente anni '80 di Paolo Rustichelli, figlio di Carlo, qui non esattamente all'altezza del cognome paterno. Produzione a medio-basso budget che non aiuta a sopportare le carenze e le pecche di regia e recitazione; come al solito per questo tipo di prodotti, si cerca lo scandalo prima ancora che la storia, la scena di sesso è più importante della logica della trama. 1,5/10.
Le indagini sull'assassinio di un pittore portano a un'affascinante femme fatale, divoratrice di uomini...
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