Regia di Alex Garland vedi scheda film
Ex-Machina – La Recessione.
Quando l'intelligenza artificiale incontra la (s)figa.
Caleb (Domhnall Gleeson) è il tipico ingegnere informatico anni '90, una di quelle persone per le quali la sfiga è come il colore della pelle, ovvero una cosa che ti porti dalla nascita e per la quale non puoi fare niente. Per Caleb la sfiga è un compagna di vita e basta uno specchio per ricordarglielo. Per sottolinearglielo meglio, però, la vita l'ha privato anche dei genitori quando era adolescente, giusto per non fargli mancare niente nel dipartimento cazzi e brutture. Un bel giorno, BAM!, tutto cambia! Finalmente un colpo di culo: vince un concorso per poter lavorare a fianco del supermerdacapodirigente della ditta Simil-Google in cui è impiegato; un vero e propio stage nella supermegavilla del sopracitato capo, considerato come il Mozart dell'informatica. Forse si è liberato un posto nell'acquario degli impiegati? Una volta arrivato nella supercasa del megaboss, una costruzione dispersa in mezzo alla natura che a confronto le ville di Hollywood sono un tugurio per immigrati, scopre il motivo della sua convocazione: testare una intelligenza artificiale programmata dal suo capo. La sudetta intelligenza artificiale è ovviamente inserita nel corpo di una fica e chiusa in una stanza di sicurezza. Caleb, per testarla, deve semplicemente interagire con essa. I rapporti tra i due personaggi diventano sempre più intimi e alla rivelazione che la macchina permettere l'accoppiamento con esponenti di sesso maschile il cervello di caleb inizia a scoreggiare; forse per l'elevata produzione di ormoni, forse perché gli uomini con i coglioni pieni ragionano col culo, decide di liberare la Fica artificiale per potergli permettere di vivere la sua esistenza in libertà, cosciente del suo “io”, scappando così alla riprogrammazione che vuole attuare il Megaboss. Riuscirà Caleb corononare il suo sogno? Pensateci bene: riuscirà uno sfigato a trovare una robognocca che lo soddisfi per sempre? Lascio a voi le ovvia conclusione; un film che permette allo spettatore di ragionare sulle molteplici reazioni del carattere umano, che ribadisce che se sei uno sfigato la gnocca non ti si caca neanche se te la costruisci in casa. Una pellicola che lascia spazio alla riflessione sulle sfaccettature dell'animo umano con una spruzzata di ”Thriller claustrofobico”; unica pecca, la lentezza inutile di certe scene che non aiuta ad aumentare il pathos del momento ma annoia solo lo spettatore.
#larecessione
per insulti anche non costruttivi.
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