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Stranded: Naufraghi

Regia di Luna (María Lidón) vedi scheda film

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La recensione su Stranded: Naufraghi

di marcopolo30
3 stelle

Da un soggetto interessante, un film pieno zeppo di situazioni inverosimili, personaggi monodimensionali, dialoghi stucchevoli e recitazione semi-amatoriale. Materia fertile per un remake diretto da un regista vero.

Opera prima di Maria Lidon, in arte Luna, giovanissima (all'epoca) autrice e attrice valenciana cui evidentemente non mancavano santi in paradiso. Sì perché le qualità da regista messe in mostra in quest'opera prima non sono niente per cui far capriole di gioia, eppure, cio nonostante, avrà ancora modo negli anni seguenti di dirigere film con attori di grido come Daryl Hannah (in “Yo puta”) o Val Kilmer (“Moscow Zero”). Sulle sue qualità recitative meglio invece calare il classico velo pietoso, perché non siamo lontani dal livello amatoriale di una recita di fine anno scolastico. Il soggetto di questo “Stranded: naufraghi”, film indi-fantascientifico spagnolo del 2001, non sarebbe nemmeno male, e se al timone ci fosse stato un regista vero il risultato sarebbe potuto essere molto diverso. Ma con i 'se', si sa, non si va lontano, e la triste realtà è che “Stranded: naufraghi” è invece un insieme indigesto di situazioni inverosimili, di personaggi che non sembrano possedere emozioni, di dialoghi stucchevoli nei contenuti e irritanti nell'esecuzione semi-dilettantesca (Vincent Gallo a parte). Una curiosità: per risparmiare sul budget la produzione riciclò l'astronave utilizzata l'anno prima da Clint Eastwood per il suo “Space Cowboys”.

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