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Magic in the Moonlight

Regia di Woody Allen vedi scheda film

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La recensione su Magic in the Moonlight

di champagne1
6 stelle

"E' un illusionista, che è il modo migliore per fuggire la realtà; un infelice, insomma..."

 

Stanley Crawford si esibisce in veste di mago cinese con mirabolanti giochi di prestidigitazione e illusionismo sul palcoscenico dei più grandi teatri d'Europa. Lui, che dice in anticipo di essere un illusionista e che conosce ogni trucco del mestiere, non si tira indietro quando si tratta di smascherare tutti i sedicenti vari maghi o medium che si approfittano della credulità popolare.

Ma il caso di Sophie, la giovane americana che sa predire il futuro e connettersi con gli spiriti dell'aldilà, deliziando le più ricche famiglie della Costa Azzurra, sarà per lui fonte di ripensamento sull'intera propria visione della vita...

 

                                                  

 

Non mi soffermo sulle ricorrenze dell'argomento "magia" nei film di Woody Allen, su cui altri hanno già detto. Mi viene da sottolineare che il mondo delle illusioni, del soprannaturale sembra essere per il Regista un richiamo potente, quasi consolatorio, laddove invece la religione non solo non riesce a proteggere ma neanche a consolare (è proprio mentre prega per la salute della zia in ospedale che Stanley risolve l'intrigo nel quale si è cacciato).

Il tema dell'uomo nichilista che guarda con cinismo e disprezzo alla misera vita, ma in realtà cova nel profondo del cuore la speranza che esista qualcosa di più e di meglio - solo per restare a pellicole relativamente recenti - è già stato portato sullo schermo in Red Lights di Rodrigo Cortés (il personaggio interpretato da Cillian Murphy) o anche in Unbreakable (col meraviglioso Elijah di Samuel Jackson) di M. Night Shyamalan.

   

 

Stuzzicante infine l'aver posto lo svolgersi dei fatti nel 1928: dieci anni dopo la fine della Grande Guerra, e senza pensare al tracollo economico che sarebbe successo solo un anno dopo, ecco che l'Europa ancora martoriata si avvia inconsapevole (?) verso un'altra epoca oscura in cui ben altre saranno le illusioni a cui i Berlinesi dovranno assistere e ben altre le preoccupazioni di cui tormentarsi.

 

                                               

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