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Fury

Regia di David Ayer vedi scheda film

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La recensione su Fury

di Zarcofilm
3 stelle

L'ennesima cialtronata americana, con esibizione, ormai praticamente inconsapevole, tanto l'hanno assimilata in ogni aspetto del loro essere, di bullismo, rozzezza, insensibilità, violenza comunicativa. Più stressante la "guerra" che si fanno senza sosta tra loro che quella che combattono contro i tedeschi, che comunque uno pensa che siano decisamente meglio di loro, se gli americani sono questi, praticamente degli avanzi di galera.
E poi Pitt che si spoglia per far vedere agli spettatori quanto è figo. 
E poi la "brava" ragazza tedesca violentata, ma con le buone maniere, ma che bravi ragazzi! E comunque la ragazza dal canto suo addirittura si scopa volentieri e senza esitazione il ragazzino americano che ha appena finito di uccidere i soldati del suo paese. Che bel quadretto di personcine per bene.
Il film non è privo di una certa attrazione narrativa, soprattutto nella parte finale, l'azione c'è e prende. Ma per il resto violenza, violenza e solo e continua violenza, peggiore della guerra, quella che esprime la "umanità" di questi soldati. Che in realtà non sono affatto i soldati di allora, ma quelli di oggi trasferiti nel passato. Con il solito retorico e irreale eroismo finale di tutti i film simili in cui i rozzi cialtroni e semi-delinquenti e violentatori dell'intero film poi alla fine si trasformano in buoni e sensibili eroi, pur tra le parolacce di sottofondo. Retorica, finzione, irrealtà. Credibilità zero, ma effetto propagandistico elevato.
Con gli effetti speciali, le tecniche cinematografiche, l'apparato scenografico, e con tutto il contorno, credono di coprire la mancanza di sostanza, la nullità assoluta, che nel caso specifico ritengo sia anche altamente diseducativo e privo di contenuto in ogni senso, se non sulla totale schifezza e disperazione di una vita rappresentata in modo così bestiale. Ripeto, non tanto per le terribili brutture della guerra, che sappiamo bene esistere, ma per le brutture di questi uomini, personaggi più che persone, tra la realtà e la finzione retorica, che appaiono peggiori dei nazisti. E' appunto l'umanità americana degradata di oggi, finta, desensibilizzata, alienata, trasposta inconsapevolmente in quella del passato. E questi di conseguenza sono i film americani di oggi, salvo eccezioni, veicoli della loro "cultura" del nulla, della violenza, della cialtroneria, della spocchiosità, della totale mancanza di valori e contenuti umani positivi che non siano smargiassate volgari o la finzione, come la retorica stucchevole dell'amore per la famiglia o, come in questo caso, del sacrificio per una patria che non esiste e che non hanno, se non appunto in una finzione e in un inganno, una patria che non fa e non ha mai fatto nulla per loro, che non sono neanche un popolo ma un'accozzzaglia umana insensata, ma che viene celebrata in ogni occasione per lavare bene le teste dei servi-sudditi che così continueranno a servire il potere e a sacrificarsi per esso, credendo di farlo per degli ideali, e per farli sentire un po' importanti, come parti della nazione più potente (ma anche più criminale, ma questo non glielo dicono) del mondo. Questo è l'america, questo il suo cinema. L'espressione della decadenza cui è giunta la nostra civiltà divorata dalla piaga mostruosa che ha intaccato e sta divorando il mondo, gli USA. Loro sono il nazismo di oggi, peggiore e molto più distruttivo di quello di ieri.

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