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Via dalla pazza folla

Regia di Thomas Vinterberg vedi scheda film

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La recensione su Via dalla pazza folla

di alan smithee
6 stelle

 

locandina

Via dalla pazza folla (2015): locandina

 

FAR FROM THE MADDING CROWD

Una produzione anglo-americana di alto livello e budget accoglie negli U.S.A. lo stimato regista danese Thomas Viterberg, il primo regista a dedicarsi, con la sua eccezionale opera d'esordio, Festen, ad un film girato con le regole inflessibili del Dogma, percorso tutto ostacoli e privazioni ideato, attuato e poi rinnegato da Lars Von Trier.

Il film di cui parliamo ora non ha nulla a che vedere con tutto ciò: è il remake di “Via dalla pazza folla”, trasposto nel 1967 da John Schlesinger dall'omonimo romanzo di Thomas Hardy.

Protagonista della concitata vicenda ambientata a fine Ottocento è una ragazza tenace ed intraprendente, Bathsheba, contadina che eredita una bella magione da uno zio e la fa divenire una fattoria modello.

Essendo anche una bella ragazza, la giovane viene subito ad essere contesa tra gli uomini o i ragazzi scapoli della contea. Nell'ordine: un giovane proprietario terriero nonché allevatore di montoni, suo avvenente vicino, che poi cadrà in disgrazia riducendosi a fare il capo manovale nella stessa fattoria della giovane. Un baldanzoso e spericolato giovane soldato che, mancato il matrimonio con la sua amata del cuore, cerca di consolarsi inducendosi a posare anche per convenienza la nostra ereditiera. Infine un facoltoso ma più maturo vicino di casa, che trova nella giovane il giusto compromesso per dissuaderlo dal proseguire una vita da single.

Barhsheba è una ragazza tenace ed indipendente e tentenna, non sa decidersi, mentre la vita prosegue con i suoi inesorabili destini segnati all'interno di ogni esistenza ,

Viterberg dirige con estrema professionalità e pertinente gusto estetico dell'ambientazione d'epoca e di costume, un film sa attrarre a sé anche lo spettatore meno avvezzo alle romanticherie e agli stratagemmi d'amore.

Carey Mulligan

Via dalla pazza folla (2015): Carey Mulligan

Certo è che la coproduzione straniera uccide o compromette molto l'ispirazione locale che appartiene a molti registi geniali sin dagli esordi nelle rispettive terre d'origine, e anche questo “Far from the Madding Crowd” rientra nel sempre più vasto numero di pellicole su commissione girate con estrema professionalità e le migliori intenzioni, ma rimane inevitabilmente un prodotto girato su commissione, al soldo dei grandi produttori occidentali, meritevoli di fornire opportunità internazionali uniche agli autori prescelti, ma spesso anche di ucciderne o attenuarne le peculiarità che li resero grandi ed unici in patria.

Un gran cast che vede coinvolti attori efficacemente concentrati per incarnare i rispettivi ruoli, su tutti la dolce Carey Mulligan, e, oltre che al terzetto di maschi di cui sopra rappresentato da Matthias Schoenhaerts, Michael Sheen e Tom Srurridge, non fa rimpiangere troppo le star di prima grandezza (Christie, Bates, Finch, Stamp) che parteciparono all'inimitabile versione del '67 di Schlesinger,

 

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