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Berlino 36

Regia di Kaspar Heidelbach vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Berlino 36

di zombi
8 stelle

"ispirato ad una storia vera" sembra più una minaccia che un dato di fatto. se in alcuni momenti, soprattutto iniziali il film di heidelbach sembra un pessimo tv movie italo-tedesco con ascendenze soap-operistiche brasilere, poi si aggiusta e tocca le corde giuste, senza sbavarsi di facili lacrime e piagnistei ricattatori. e sia la bergman(bella donna, 99 anni tutt'ora vivente) che marie ketteler, ne avrebbero avuti motivi per disperarsi. la storia vera riguarda la bergman fatta rientrare in germania dal governo nazista pressato dagli americani per reintegrare gli atleti ebrei nelle olimpiadi del 36. la bergman nel frattempo viveva in inghilterra, mandata via dai genitori dal regime, e viveva di gloriose soddisfazioni professionali. tornataper obbedire alle ragioni di stato straniere(americane)che agivano nel bene pensando di obbligare un regime dispotico e oppressivo a fare quello che loro intendevano. gretel torna e all'inizio è supportata da un allenatore non asservito al regime. nel frattempo il regime nella persona di hans von tschammer und osten si danna per cercare un atleta di pura razza ariana che riesca a superare le capacità atletiche della bergman. viene individuata marie ketteler figlia di contadini, che durante una visita medica viene scoperto un segreto scandaloso. marie è un uomo. ma il regime decide di tenere nascosta questo piccolo dettaglio e di farla allenare e quindi partecipare alle olimpiadi come donna. ispirata alla vera figura di dora ratjen, interessante quanto particolare, marie fu sfruttata dal regime per mero interesse idealistico e ovviamente lei fu costretta ad accettare. il film che mantiene sempre una tensione orizzontale senza particolari picchi che possano rappresentare motivo di ansia, presenta secondo me dei "cattivi" molto intriganti. l'allenatore kulmbach messo dal regime al posto dell'altro e le atlete ariane thea e lilly rappresentano i tipici personaggi che si avvalgono delle loro convinzioni come armi per prevaricare e soggiogare l'altro, diverso da loro e a loro avverso, sapendo che sono autorizzati da uno stato di "diritto" che glielo permette. quelli che in un film sembrano dei villains o delle odiose e spocchiose ragazzine bionde bullette della scuola, nella vita reale dovevano essere ben più minacciose e spaventevoli. potrebbero benissimo essere i baccelloni urlanti che hanno sostituito i veri umani, risucchiati da entità aliene che li hanno rimpiazzati con involucri vuoti, e invece erano persone pensanti obbedienti ad una idea di stato ubriacante quanto folle. gretel non poté fare nulla e così marie. tristissima comunque la storia di dora ratjen. non è un film eccelso, ma l'ennesima elaborazione da parte del popolo tedesco di fare i conti con un passato tremendamente ingombrante.

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