Regia di Nanni Loy vedi scheda film
Il musical all'interno del film è la cosa più riuscita del film: e infatti le musiche di Claudio Mattone si sono beccate il David di Donatello. Ma la storia (soggetto e sceneggiatura di Elvio Porta e Nanni Loy) in sè non va da nessuna parte, anzi annaspa fra i più classici luoghi comuni di una Napoli tutta cuore e malavita, mamma, pastasciutta e pallone e via dicendo. Se sul palcoscenico (dentro al film) la storia sembra prendere vita, appena si ritorna ai toni della fiction il ritmo, i dialoghi e le situazioni tornano a farsi modesti, quando non superficiali. Accanto al protagonista Leo Gullotta, qui impegnato in uno dei suoi primi ruoli seri sul grande schermo, troviamo Pino Caruso, Tosca D'Aquino, Aldo Giuffrè ed una folta schiera di volti meno noti o del tutto ignoti; dalla pellicola verrà tratto uno spettacolo teatrale di discreto successo (C'era una volta... scugnizzi, del 2002). Dopo questa estemporanea opera a cavallo fra fiction e musical Loy realizzerà il suo ultimo film, nel 1993, cioè Pacco, doppio pacco e contropaccotto: anche lì, però, non riuscirà ad andare oltre ai toni sguaiati nella descrizione della Napoli popolare. 4/10.
L'allestimento di uno spettacolo teatrale con protagonisti i ragazzi di un riformatorio napoletano subisce intoppi dovuti alle problematiche vite degli attori: ma tutto si risolverà nel migliore dei modi.
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