Regia di Robert Wise vedi scheda film
Un valido western con un giovane Mitchum che passa da uno schieramento all'altro seguendo più il sentimento che la ragione pratica ed economica
Un titolo abbastanza anomalo per un western (che in realtà riprende un'espressione indiana che indica aria di tempesta) è il biglietto da visita si un film del '48 con cui Robert Wise dirige un professionale Robert Mitchum alle prese con una resa dei conti tra contadini e mandriani nel selvaggio West. Grazie ad una valida fotografia e ad una sceneggiatura che non disdegna il passaggio da scenari sconfinati a locali angusti dove ambienta turbolente scazzottate, Wise riesce a confezionare un film non travolgente ma comunque valido e con il giusto grado di pathos, non disdegnando una visione psicologica sulle dinamiche in grado di orientare le scelte del protagonista, cane sciolto senza padrone che può permettersi il lusso di passare da uno schieramento all'altro sulla sola base delle affinità con uno dei due contendenti (ma anche con la conturbante figlia di uno dei due). Il film riesce così a condensare validamente gran parte delle tematiche western senza troppi voli pindarici od eccessive divagazioni, ed anche gli immancabili indiani in realtà sono solo una presenza di controno non in grado di influire più di tanto sulla trama.
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