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Il rompiballe

Regia di Édouard Molinaro vedi scheda film

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John Nada

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Il rompiballe

di John Nada
6 stelle

Questa recensione vuole essere ovviamente dedicata a Edouard Molinaro (Bordeaux, 13 maggio 1928 -Parigi, 7 dicembre 2013), autore tra i tanti suoi successi dei primi due capitoli della trilogia de "Il Vizietto"(1978 e 1980: il terzo infatti è stato diretto da Georges Lautner nel 1985, anche lui recentissimamente scomparso e per cui è in programma un altro doveroso omaggio), per il primo dei quali come riportato anche da Wiki venne candidato al premio Oscar per miglior regista (il film venne prodotto dall'americana Warner Bros.) nel 1980.
Travolgente, anche dopo quarant'anni

L'Emmerdeur" in Italia tradotto più o meno alla lettera come "Il Rompiballe" , fu una delle commedie francesi più intelligenti e di successo anche nel nostro paese -che d'altronde ne deteneva la co-produzione-, degli anni '70. Un tipo di film e di black comedy dal brillante, graduale accumulo come non se ne fanno più, e neppure in Francia. Un vero "must" e non soltanto per gli appassionati di cinema francese. Soltanto dal 2007 innanzitutto, è stato reso disponibile in dvd oltralpe, e da pochi mesi, finalmente anche in dvd italiano e da un buon master, grazie alla A & R. Non dovrebbe, essere necessario. rimarcare quale grande attore minimalista sia stato Ventura e di quanto sia stato in questo un film una grande spalla il sommo Jacques Brel, che pur se non era neanche un attore professionista, svolse la sua parte come meglio non avrebbe potuto fare nessun altro. Brel in questo film riesce davvero a dare sui nervi, proprio come Michael Crawford in "Come vinsi la guerra" (How I Won the War) (G.B. 1968) di Richard Lester, ma nonostante questo, lo spettatore troverà il film travolgente anche adesso, a quarant'anni di distanza. Uno dei più grandi successi d'esportazione del cinema francese degli anni '70 e dunque di Molinaro, cinque anni dopo bissato con l'enorme affermazione (che un pò lo imprigionerà nella reiterazione di commedie "meccaniche") avuta con il "Il Vizietto"(La Cage aux Folles), tanto da aver ispirato quella che diventerà una regola di lì a pochi anni: il remake americano di un film di successo francese. Nel caso de "Il Rompiballe" sarà addirittura Billy Wilder al suo ultimo film a firmare nel 1981 il rifacimento "Buddy Buddy", con Walter Matthau e Jack Lemmon a riprendere i ruoli della coppia. Il quale non è certo male essendo pur sempre un film di Billy Wilder e con due grandi protagonisti quali Matthau e Lemmon, ma rimanendo di gran lunga inferiore all'originale.  Una menzione è d'obbligo anche alla famosa colonna sonora, imperniata su un orecchiabile, quasi lamentoso, tema musicale di François Rauber (giocato su un accordo swing) tipico di molti film francesi degli anni Sessanta e Settanta, ma nel caso de  "L'Emmerdeur" distinguendosi nettamente e dando modo di identificare l'origine del film. Dato che purtroppo entrambi i principali protagonisti del film sono morti da tanti anni, il suono di questo accordo in colonna sonora è particolarmente nostalgico. La ricetta dei due personaggi centrali dai caratteri contrapposti è spesso un principio centrale del cinema francese -ed ha dato adito in quello americano al sottogenere ricchissimo e di successo, in ogni filone, del cosìdetto "Buddy Movie"- (altre coppie di successo: Pierre Richard / Gèrard Depardieu, Depardieu / Jean Reno, Louìs De Funes / Jean Carmet, De Funes / Bourvil ...... e Ventura / Brel di questo film) ed è stato poi utilizzato con successo per intere generazioni di spettatori. Francis Veber scrisse la sceneggiatura anche di questo film, pur se il regista è stato appunto il collaudatissimo Edouard Molinaro - è una sorpresa in più che uno dei personaggi si chiami allora François Pignon. Infatti, Brel in originale si chiamava proprio François Pignon, nome riportato in seguito da Brel ancora in un altro film. Lo stesso nome divenuto poi ricorrente per personaggi scomodi, ingenui, sfortunati, forse un pò stupidi, è stato successivamente interpretato da Pierre Richard, Jacques Villeret, Daniel Auteuil e altri ............
Parlando della coppia Ventura -Brel sarebbe da ricordare che essi erano amici anche fuori dal set, girarono il loro primo film insieme con il memorabile "L'Avventura è l'avventura"(L'Aventure c'est l'aventure) (1972) di Claude Lelouch, assieme ad Aldo Maccione. Volendo ancora formare una squadra di successo, Molinaro che aveva un fiuto infallibile per la commedia gli scelse assieme al citato sceneggiatore Francis Veber, il quale in seguito divenne uno dei maestri riconosciuti e riconoscibili, della commedia francese.
Se il risultato de "Il Rompiballe" fu così eccellente nell'ambito della commedia, lo si deve ascrivere certamente ad una coppia di interpreti principali così in forma quali furono Ventura e Brel, eccellentemente tratteggiati nel loro non avere nulla in comune. Merito di Veber è l'abilità nella costruzione di una trama essenziale dai personaggi che forse, presi singolarmente non sarebbero divertenti: il primo è un freddo e grave killer, mentre il secondo è un triste e depresso perdente. Ma la loro combinazione è dall'effetto assolutamente comico (il modo nel quale Brel chiama ossessivamente "Monsieur Milan!" è totalmente irresistibile). All'inizio della storia, non sai nemmeno bene cosa stai guardando, potrebbe essere un canovaccio da vecchia, ben poco eccitante, commedia degli equivoci. A poco a poco, le gag si sccumulano e si intensificano fino a raggiungere un ritmo quasi maniacale. Tanto da avere un ritmo da film d'azione (quale anche è, pur camuffato), per tutta la durata dei suoi 80' che passano veramente in fretta.
Pur all'interno di una trama che rispetta tutte le regole della farsa in cui una persona o anche un gruppo di persone che hanno un obiettivo serio e mortale e sono devotamente applicati nel tentativo di raggiungerlo, ne vengono distolti da una catena di eventi non collegati tra loro che coinvolgendoli andranno fuori controllo impedendoli di svolgere il compito che gli è stato assegnato. Soltanto che qui Milan/Ventura è stato assunto nientemeno che dalla mafia per eliminare un testimone quando verrà portato in tribunale per rendere una testimonianza decisiva, esattamente alle due del pomeriggio. Ventura si aggrappa con tutta la sua tenacia a compiere l' obiettivo nonostante il caos che lo circonda avviato da Brel/Francois Pignon. Veber su questo ha costruito una così stretta sceneggiatura  in modo che poco importa il fatto che il fastidioso suicida ipocondriaco Jacques Brel possa stare al cinema d'azione come Jim Carrey sia attinente alla tragedia greca. Maestria di Veber è quella di ritardare la rivelazione che si tratti di una farsa da far prima trascorrere una buona mezz'ora di film (c'è anche un attentato molto serio con un morto sull'auto che esplode, prima dei titoli di testa) istituendo un polar e permettendo soltanto gradualmente che si evidenzi la sua vera intenzione di trasformarsi in una "situation comedy". Il cambio di marcia avviene quando il tentativo di suicidio nella stanza accanto a quella di Ventura fa sì che la polizia possa essere chiamata all'hotel di fronte al tribunale, da cui dovrebbe partire il colpo. Quando però arriva il cameriere ai piani il nostro Nino Castelnuovo (vera spalla dei due), Ventura lo convince dietro lauta mancia che Brel è un amico e che lui se ne prenderà cura per farlo tornare in piedi, dopo aver cercato d'impiccarsi ad un tubo della doccia, subito schiantatosi. Decide quindi di sbarazzarsi di Brel, in modo che possa continuare il suo compito originario, già dal terzo minuto vorrebeb strangolarlo da quanto è fastidioso, ma poi finisce per essere costretto ad aiutarlo a regolare i conti con la moglie, che ha lasciato Brel per un ricco medico ed è il punto in cui inizia la parte grottesca e delirante di un susseguirsi di catastrofici errori. ..
Ecco fondamentalmente perchè anche dopo 40 anni si parla di questo film come di un qualcosa sempre fresco.
Come detto, ancora oggi "L'Emmerdeur" è infatti una commedia dalla travolgente qualità, tra le più famose realizzate in Francia in quegli anni da un regista di punta del genere come Molinaro che oggi stiamo omaggiando, il quale aveva già all'epoca diretto altre grandi commedie di successo tra cui due con Louis De Funès e successivamente la famosissima citata commedia gay "Il Vizietto" dalla seconda grande coppia di successo Ugo Tognazzi/Michel Serrault che tanto successo avrebbe avuto pure negli Stati Uniti, originando un altro remake americano seppur realizzato molti anni più tardi: "Piume di struzzo"(1996) di Mike Nichols.
Molinaro oltre a essere un regista che è stato da sempre a suo agio nella commedia -pur avendo praticato con facilità altri generi, come il poliziesco- sarebbe bene ricordare perchè non tutti lo hanno fatto quanto fosse un regista dotato dal punto di vista tecnico e venuto da una lunga esperienza come operatore, infatti tutte le scene -e sono tante- de "L'Emmerdeur"  girate con la macchina in spalla, sono state realizzate da lui stesso.
Veber  è l'altra persona all'epoca dalle davvero felici idee, e come detto cui si deve ascrivere il grande successo di questo film; i dialoghi e le situzioni sono infatti quelli suoi tipici , un marchio di fabbrica delle commedie dal piccolo budget e dal grande successo che dirigerà in prima persona più tardi quali "La Capra"(La Chèvre) (1982) con Depardieu e Pierre Richard, i più "recenti" "La Cena dei cretini"(Le diner des cons)(1998) e "L'Apparenza inganna"(Le placard" (2001). Sempre, c'è il suo stile veberiano riconoscibile nel creare situazioni e atmosfere strane ma tipiche dei film francesi, nel quale vengono inseriti due attori completamente diversi e creando da questo situazioni comiche.
Certo, potente attrazione de "L'Emmerdeur" non si può non ricordarlo è l'aver avuto un co-protagonista quale il grandissimo chansonnièr Jacques Brel (1929-1978). Che anche se belga, è stato uno dei veri giganti, e tra i più caratterizzanti, della musica francese del 20° secolo. Anche se all'epoca aveva già interpretato un certo numero di film, o che fosse obbiettabile il suo talento d'attore, come compositore e interprete, era fantastico, una reale leggenda, basta andare su jacquesbrel.be per chi addirittura lo dovesse ancora scoprire. Ma Brel fu e rimane una splndida idea, soprattutto per l'abbinamento con Ventura il quale veniva da un carnèt impressionante di iconici ruoli nei maggiori titoli e capolavori del noir, gangster e del pòlar francesi. Lui così austero e metodico, Brel emotivo, impotente, un vero perdente.
Ad esempio della suddetta tecnica di Molinaro, le scene in interni dell'hotel sono eccellentemente impostate, addirittura è infusa una costante sensazione claustrofobica


Le scene dell'hotel sono molto ben impostato, c'è una sensazione claustrofobica circa la configurazione e la disposizione stessa delle suite adiacenti dei due protagonisti. L'acqua dopo il suo tentativo di suicidio filtra attraverso la porta del bagno di Brel nella suite di Ventura, impedendogli di concentrarsi sul montaggio del fucile telescopico , sequenza questa molto ben gestita da Molinaro. La sequenza nella clinica, con Ventura finito addirittura in una camicia di forza è un meraviglioso pezzo comico a quattro attori con Caroline Cellier e Jean-Pierre Darras che si uniscono ai due principali.

Veber ha recentemente adattato la scenaggiatura per il teatro, con Richard Berry come Ralf Milan e Patrick Timsit nella catastrofica parte di Jacques Brel.

.In un'intervista sulla carta stampata Veber cercò di darsi una spiegazione sul perché il remake di Billy Wilder, "Buddy, Buddy", ebbe un riscontro così deludente per il pubblico americano rispetto all'originale, che anche negli Stati Uniti fu un successo; Veber suggerì che Walter Matthau aveva già avuto un tale accumulo di ruoli comici precedenti nella sua filmografia a causa dei quali era difficile accettarlo come un spassionato killer prezzolato. C'è probabilmente qualcosa di vero in quello che Veber dice poichè è vero il contrario cioè che Lino Ventura all'inizio sembra davvero pericoloso tanto che come ho detto precedentemente fino a che il film non si manifesta apertamente come una commedia, potrebbe benissimo essere un poliziesco d'azione, e Ventura aveva all'epoca una carriera altrettanto impressionante come gangster o sbirro nei pòlar francesi. Una delle prime scene illustra perfettamente questo, alla guida dell'auto datagli per l'incarico Ventura si ferma in una tavola calda e inavvertitamente parcheggia di fronte ad un grande camion. Quando il camionista, un tipo grande e grosso, si prepara a uscire lancia un urlo di richiamo non potendo farlo. Il barista si rivolge a Ventura come il colpevole e gli suggerisce di spostare la sua auto, ma velocemente. ''Sto finendo il mio caffè'', dice con calma Ventura, intanto il tipo grande e grosso è entrato dentro e gli si para davanti in piedi per affrontarlo faccia a faccia. ''Sto finendo il mio caffè'', risponde Ventura altrettanto tranquillamente e altrettanto minacciosamente e il grosso camionista fa marcia indietro, dicendo che lo aspetterà. E' difficile immaginare Matthau riuscire efficace come un Lee Marvin in una sequenza come questa? Può darsi anche se Veber evidentemente non si ricordava delle magistrali prove di Matthau come grande rapinatore o poliziotto, ad esempio in "Chi ucciderà Charley Varrick?"(Charley Varrick) (Usa 1973) di Don Siegel, o "L'Ispettore Martin ha teso la trappola"(The Laughing Policeman)(Usa 1973) di Stuart Rosenberg, tanto per non dire niente.
In Italia "Il Rompiballe" uscì in vhs da nolo già a metà degli anni ottanta, per la sempre mitica Domovideo. Pur godendo di innumerevoli passaggi televisivi ad ogni ora, era stato dimenticato dal mercato del dvd fino ad una recentissima uscita, dei cui dettagli rimando all'inizio della mia recensione.
"Il Rompiballe" uscì in Francia nell' estate del 1973 diventando rapidamente uno dei più grandi hit dell'anno al botteghino.

Molinaro interpreta il barista del bar. E c'è un momento in cui ha un disco in vinile di Jacques Brel nelle sue mani.

Dato il grande successo, esiste del film anche un altro titolo"apocrifo" de "Il Rompiballe" distribuito successivamente, ma soltanto secondo il titolo italiano che cerco di sfruttare la notorietà dell'originale, "Il Rompiballe...rompe ancora!"(Fantasia chez les ploucs) (1971) di Geràrd Pirès
il quale non aveva alcun collegamento con la storia e i personaggi del film di Molinaro, oltre a essere stato realizzato prima, se non la presenza di co-protagonista con Mireille Darc di Lino Ventura, tra molti attori fra i quali Jean Yanne, Jacques Dufilho, Rufus, e un'apparizione assurda di Nanni Loy(!) nei panni di un killer, e un'altra breve di Alain Delon.

Marchio dell'autore
Francis Veber: [François Pignon] ricorrente personaggio di simpatico idiota simpatico presente nelle sue sceneggiature e chiamato appunto, François Pignon.

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