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Giuliano Gemma - Un italiano nel mondo

Regia di Vera Gemma, Giuliano Gemma vedi scheda film

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La recensione su Giuliano Gemma - Un italiano nel mondo

di solerosso82
6 stelle

Ritratto molto intimo firmato dalla figlia Vera per il proprio padre. Giuliano Gemma, scomparso nell'ottobre 2013 a 75 anni, è stato uno di quegli attori appartenenti davvero a un'altra era cinematografica, in cui il cinema italiano creava ancora star di culto internazionale.

Attore eccezionale, dalla carriera incredibilmente prolifica, cominciata giovanissimo come stuntman (grazie alle sue grandi abilità acrobatiche), poi lanciato da Dino Risi in Venezia, la luna e tu, comparsa scelta da William Wyler in Ben Hur, quindi i primi piccoli ruoli con camei di prestigio come ne Il gattopardo di Visconti, la consacrazione come divo spaghetti-western nella serie di Ringo, con lo pseudonimo ormai mitico di Montgomery Wood.

Romano di borgata, bellissimo, fu ginnasta , pugile, modello e, per caso e per sempre, attore: lo svela con molta riconoscenza  e modestia Bud Spencer (suo compagno di avventure in Anche gli angeli mangiano fagioli): "io ero solo un personaggio, lui era un attore". Di quelli con la A maiuscola. 

Inizialmente doppiato (tra i tanti, da Pino Locchi), possedeva una voce calda, profonda e avvolgente, giustamente riconosciuta e valorizzata, seppur un po' tardi,  da registi quali Squitieri, Comencini, Zurlini, Monicelli e, in particolare, Damiani. La fine degli anni '70 lo vede protagonista di prove notevoli come quelle di Delitto d'amore, Il prefetto di ferro, Corleone, Il deserto dei Tartari, Un uomo in ginocchio, Commando d'assalto (in cui recita in francese). La crisi del cinema di genere e, in generale, della qualità delle produzioni italiane negli anni '80 ne rallenta la carriera, con pellicole di secondo ordine, la cui eccezione è rappresentata dall'ultimo grande capolavoro di Monicelli, Speriamo che sia femmina.

Un talento trascurato per troppo tempo dalla critica, a cui venne riconociuto soltanto un David di Donatello per Il Deserto dei tartari nel 1977 e, successivamente, un premio alla carriera nel 2008. Nel 2012, dopo una lunga pausa, torna sul set per Woody Allen, in To Rome with love, suo ultimo film: quasi un emblematico “tuttotorna epicureo” per un triste commiato.

Alternando spezzoni di filmografia a video privati in super8, arricchiti dalle testimonianze di amici, colleghi e parenti (tra gli altri, la famiglia Orfei, Nino Benvenuti, Ennio Morricone, Dario Argento, Bud Spencer, Lina Wertmuller, Marco Giusti, Monica Bellucci, Barbara Bouchet , Clint Esatwood e un'improbabile Paola Barale) è diviso in capitoli, introdotti da Giuliano accompagnato, nei titoli, dalla celebre soundtrack di Pulp Fiction (un omaggio a Tarantino, suo grande fan e curatore della retrospettiva veneziana del 2007 sullo spaghetti western)

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