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Il ritorno dello Jedi

Regia di Richard Marquand vedi scheda film

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La recensione su Il ritorno dello Jedi

di Decks
8 stelle

Giunge la conclusione di una delle saghe fantascientifiche più amate nel mondo, assente di un inizio che in futuro approderà sui grandi schermi, ma con tante emozioni ed effetti speciali. Termina così una delle trilogie meglio riuscite nel cinema sci-fi, in un'ultima battaglia tra il bene e il Lato Oscuro.

 

La regia (nonostante sia stata offerta a David Lynch e Steven Spielberg) passa al gallese Richard Marquand, che viene comunque guidato dal creatore della saga George Lucas, qui in veste di sceneggiatore. Marquand si dimostra una buona scelta: le sue riprese sono posate e sapienti, la cinepresa procede linearmente quasi come fosse secondaria e volesse solo illustrare gli eventi di quest'ultimo capitolo, con riflessività e staticità, ottima quindi in scene più riflessive, ma meno adatta dove sarebbe richiesto un ritmo più forsennato (come nell'attacco alla seconda Morte Nera).

Lucas non delude però nell'ambito degli effetti speciali, arricchisce ancora il set di costumi, razze e colpi di spade o armi laser sempre più credibili, in particolare la scena nel covo di Jabba the Hutt, con quest'ultima creatura, perfettamente realizzato stilisticamente e caratterialmente, un viscido alieno erotomane che resterà impresso nella mente di molti. Non dimentichiamo poi le battaglie a cavallo di futuristiche moto in mezzo alla foresta, o un tripudio di navicelle spaziali all'assalto; tornano, oltretutto, tutti i personaggi già conosciuti nei due primi capitoli, meno posati e delineati del precedente, ma volti più all'azione che al dialogo, comunque accettabili, dove su tutti eccellono Darth Vader e l'imperatore: il primo oppresso da una battaglia interiore, riuscendo esclusivamente tramite movimenti della testa a trasmettere allo spettatore i suoi pensieri sempre più combattuti. Il secondo, invece, un vero demone tentatore, il quale possiede forse il copione meglio scritto dei tre film, tanto le sue frasi sono crudeli, ragionate e ad effetto. La storia giunge dunque al suo finale, trasmettendo emozioni per niente marginali, dove il perfido Darth Vader, diventa un commovente e drammatico personaggio la cui ultima incorporea apparizione (tramite l'attore Sebastian Shaw) fa scendere una lacrima di giubilo a chiunque.

Purtroppo, al contrario dei precedenti capitoli, dei veri capolavori, questo film non è esente da difetti. Si nota fin da subito, che la trama ragionata a cui ci eravamo abituati nei due capitoli qui è quasi assente, tutto si muove in maniera sbrigativa, battaglie e dialoghi non sono più sentiti, epici ed emozionanti come lo erano gli altri, l'assalto alla Morte Nera si riduce a pochi minuti di giravolte ed esplosioni che sembra vogliano colpire più gli occhi che non il cuore.

Tranne il filone di storia che vede protagonisti Luke e suo padre, tutto si dirama frettolosamente e persino il carattere sprezzante e menefreghista di Han Solo è molto smorzato, come lo sono anche quelli di tutti gli altri. La scelta di seguire tre percorsi con protagonisti differenti poi non funziona come dovrebbe. Ne risente in particolare il montaggio, visto che lo spettatore si ritrova troppo bruscamente catapultato una volta sul Millenium Falcon, una volta sulla battaglia di Endor e un'altra al cospetto dell'imperatore, con necessità temporali che sminuiscono il procedere degli eventi. Il risultato ottenuto è che Lando non ha abbastanza spazio per conquistare il pubblico, gli Ewok, creature create appositamente per il pubblico più piccolo, appaiono solo sciocche, con il risultato che tutte le scene dove la fanno da protagonisti sono troppo infantili, non si ride più di quel sano divertimento maturo e arguto, essi fanno perdere credibilità persino all'illustre impero, che prima appariva imponente, fiero e ben organizzato, dopo dei sempliciotti, sconfitti da indigeni mal organizzati.
Sembra quasi che voglia copiare il successo dei primi due film, riprendendo l'assalto ad una portentosa nave spaziale e un'altra sconvolgente scoperta familiare (poco marcata e quasi inutile), ma anziché migliorare o raggiungere la potenza di passate idee, appaiono insignificanti.

 

E' comunque un ottimo film, nonostante il montaggio poco riuscito e la perdita di quella compostezza e dialoghi tipica degli altri due, riesce ad emozionare grazie a quel filone dove Luke affronta per l'ultima volta suo padre. Uno scontro edipico, che è il vero apice di tutto il lungometraggio, dove il conflitto tra bene e male non è solo all'esterno, il tutto accompagnato dalle subdole parole dell'imperatore, che ne fanno il miglior duello, non solo della trilogia ma dell'intera saga.

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