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L'uomo che corre

Regia di Andrea Zambelli vedi scheda film

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La recensione su L'uomo che corre

di Mulligan71
7 stelle

Distribuito e prodotto dal Lab 80, l'associazione che sta dietro allo storico Bergamo Film Meeting, il nuovo lavoro di Andrea Zambelli, documentarista bergamasco, già autore dello straordinario "Di Madre In Figlia", è un'opera che conferma ulteriormente il suo talento. Andrea, questa volta, dopo il film corale sulle mondine, si concentra su un unico personaggio, Lucio Bazzana, "runner" di ultramaratona, ovvero corse con chilometraggi spaventosi, da percorrere in un certo numero di giorni: sfide al limite dell'umano, che il Bazzana ha intrapreso per larga parte della sua vita, detenendo tutti i record italiani della specialità. Andrea Zambelli lo scova e lo segue nella sua preparazione, che diventa poi gara, per la più importante corsa europea della specialità: la 1000 miglia di Atene, ovvero 1609km da percorrere in un massimo di 16 giorni. Lucio la percorrerà in poco più di 14 giorni, per una media anche superiore ai 100km percorsi in 24 ore. Massacrante. Il personaggio Bazzana è ispido come la sua barba e spigoloso come le sue ossa, non buca eccessivamente lo schermo, non si fa voler bene, si capisce che preferirebbe starsene per i fatti suoi e concentrarsi solo sull'evento che lo aspetta, ma il lavoro, sempre bellissimo, della macchina da presa di Zambelli, riesce ad ammorbidire tutte queste asperità e a rendere interessante il documentario, per nulla sciatto o didascalico. Anzi, il suo limite è proprio quello di spiegare poco del lato agonistico, lasciando un po' lo spettatore in balìa dei numeri, dei giri di pista tutti uguali, senza aiutarlo a capire più di tanto di questa incredibile corsa estrema. E' un difetto minore, ovviamente, perché con un po' di attenzione s'intuisce ogni cosa, ma quello che interessava più ad Andrea, era il personaggio Bazzana, cosa lo porta a cercare di raggiungere ed eventualmente superare i limiti umani, la sua sofferenza quasi ascetica, i suoi sacrifici, l'insondabile mistero delle scelte umane. Un lavoro quasi "herzogiano", un altro che sulle imprese impossibili ha costruito una carriera, ovviamente invisibile nei cinema, ma recuperabile in rete "on demand". Sempre splendido che, oggi, si riesca a fare del cinema totalmente indipendente e di grande qualità. E Andrea Zambelli è uno dal talento purissimo.

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