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Girlfriend in a Coma

Regia di Annalisa Piras vedi scheda film

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La recensione su Girlfriend in a Coma

di mm40
6 stelle

Documentario sullo sfacelo dell’Italia a guida berlusconiana.

La produzione industriale a picco, la disoccupazione in feroce aumento, il ruolo della donna sminuito e tanto, tanto altro: i temi trattati in questo Girlfriend in a coma sono tosti e sono tutti relativi al medesimo ambito: il tragico regime berlusconiano nello Stivale. Per una scelta di tempo fortunata la regista Annalisa Piras e il suo co-sceneggiatore Bill Emmott (direttore dell’Economist e autore del libro Good Italy, bad Italy, dal quale il film prende spunto) arrivano a girare questo documentario esattamente alla conclusione del quasi-ventennio durante il quale il miliardario milanese con le mani in pasta nei media e amici nella mafia trascinò il Belpaese nella vergogna planetaria. Al di là di qualche animazione – imprescindibile in questo tipo di lavoro di questo preciso periodo – e del commento in voce off attribuito a Dante Alighieri (nella versione italiana è affidato a Roberto Herlitzka, in quella originale a Benedict Cumberbatch), la parte del leone dei cento minuti di Girlfriend in a coma la fanno le interviste. Sfilano davanti alla macchina da presa, fra gli altri, Marchionne, Travaglio, la Fornero, l’allora Presidente del Consiglio Monti, Saviano, Nanni Moretti, Matteo Renzi, Beppe Grillo, John Elkann, la Bonino, Toni Servillo, Emma Marcegaglia, Giuliano Amato e Susanna Camusso. I toni sono drammatici, ma purtroppo realistici, e il ritratto di una delle maggiori nazioni del mondo messa in ginocchio da un affarista spregiudicato (anche senza la s davanti, d’altronde) è tristemente vero quanto efficace. 6/10.

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