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Maicol Jecson

Regia di Francesco Calabrese, Enrico Audenino vedi scheda film

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La recensione su Maicol Jecson

di maurizio73
3 stelle

Commedia esile e stralunata che rimastica tutti i luoghi comuni dei teen-indie-movie americani risputandoli da qualche parte tra le villette a schiera di un varesotto assolato e posticcio e accompagnando una storia al limite del demenziale con l'insopportabile voce narrante di un protagonista antipatico e di rara goffaggine.

Andrea vorrebbe perdere la verginità con la sua ragazza, ma deve badare a Tommaso, il più giovane ed irrequieto fratellastro, convinto di essere uno dei figli di Michael Jackson. L'impresa di mollarlo da qualche parte si rivelerà più difficile del previsto e l'aiuto di Cesare, aitante inquilino di un ospizio, non farà che complicare le cose.

 

locandina

Maicol Jecson (2014): locandina

 

Commedia esile e stralunata che rimastica tutti i luoghi comuni dei teen-indie-movie americani (la passione per gli skate, le pruderie adolescenziali, i vicini invadenti, gli idoli musicali, il road movie col nonno, etc.) risputandoli da qualche parte tra le villette a schiera di un varesotto assolato e posticcio e accompagnando una storia al limite del demenziale con l'insopportabile voce narrante di un protagonista antipatico e di rara goffaggine.
Se l'intento era quello di uscire dai soliti schemi della commedia all'italiana, la pezza di scimmiottare i modelli più deteriori di quella d'oltreoceano appare ancora peggiore del buco, inanellando le sequenze di un raro bozzettismo provincialistico abitato da adolescenti smidollati, infanti affetti da mitomania e vecchietti in preda agli ultimi scampoli di una lontana temperie ormonale. Alternando al più un paio di registri tra la commedia generazionale e la sit-com formato famiglia, la complicata convivenza di età diverse è solo il pretesto per il solito road movie di conoscenze reciproche ed incontri paradossali (pure il cacciatore di UFO che vive in roulotte, sic!), che non può che concludersi con l'esibizione di sosia in riviera in memoria di una star morta giovane e la ginnastica da talamo di liceali alla Larry Clark venuti male. Insomma un mondo inesistente e fasullo, popolato da personaggi stupidi e insignificanti che ci rassicura almeno sul fatto che l'America è abbastanza lontana da non averla ancora capita bene. Audenino e Calabrese scrivono altrettanto male di quanto non dirigano e gli attori (eccezzion fatta per un Girone dalla voce stentorea e dalla sicura presenza scenica) non meritano alcuna giustificata menzione. Colonna sonora dei Just Temptation: degno manifesto alla vacuità di una generazione che si perde appena fuori dalla propria cameretta.
Prodotto da 9.99 Films e Rai Cinema con il patrocinio promozionale del Comune di Torino e del Distretto Turistico dei Laghi. Aridatece i sordi...o almeno l'ennesima stagione di un Un medico in famiglia!

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