Regia di Sophie Fiennes vedi scheda film
Il filosofo e psicanalista Slavoj Zizek svela i sottotesti impliciti più reconditi in alcuni capolavori della storia del cinema, dai fratelli Marx a David Lynch, da Kubrick a Hitchcock, per stabilire che è proprio grazie al cinema che l'uomo approfondisce la sua conoscenza della realtà.
Documentario suddiviso in tre parti, ciascuna da 50 minuti per un totale di 2 ore e mezza esatte di film. Lo psicanalista e filosofo Slavoj Zizek, personaggio sopra le righe e di sterminata cultura, interpreta a modo suo alcune scene chiave tratte da capolavori immortali della storia del cinema: Psycho, Alien, Luci della città, Mulholland Dr., Eyes wide shut e molti altri ancora. La capacità principale di Zizek è quella di capovolgere ed estremizzare i concetti di partenza: ecco così che i fratelli Marx rappresentano la rigorosa distinzione psichica fra io (Chico), es (Harpo) e super-io (Groucho), oppure che la saga di Guerre stellari diventa una nitida rappresentazione edipica, della necessaria volontà di combattere e uccidere il padre. Non solo compaiono spezzoni chiarificatòri tratti dalle pellicole citate, ma Zizek tenta di entrarvi persino dentro, ricostruendo i set delle scene di cui parla e recitando il suo monologo in tali location (sulla barca de Gli uccelli di Hitchcock come sul wc di La conversazione di Francis Ford Coppola, per dirne un paio di quantomeno bizzarre). Esperimento riuscito: portare un bagaglio di informazioni scientifiche e intellettualmente 'alte' in un film dedicato a un pubblico vasto, unito dal minimo comune denominatore costituito dai grandi classici del cinema e quindi non necessariamente erudito. Sophie Fiennes, documentarista della tv inglese, tornerà a lavorare con Zizek nel 2012 per la Guida perversa all'ideologia. 6/10.
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