Regia di Noam Murro vedi scheda film
Contemporaneamente alle gesta dei 300 spartani narrate nel primo film, anche ad Atene la minaccia persiana si fa incombente e tocca a Temistocle guidare i suoi uomini contro le armate nemiche, guidate da Serse e Artemisia. Dopo l’obrobrioso primo capitolo arriva l’inutile (e forse neanche conclusivo, visto il finale) seguito, con Zack Snyder produttore e sceneggiatore mentre la regia passa a Noam Murro. Il suddetto cambio non porta a nulla di buono a livello realizzativo, riprendendo lo stile usato nel primo film: ralenty ogni due secondi, sangue finto che schizza a destra e a manca e strepiti scimmieschi dei combattenti, che si vantano di essere più intelligenti e meno bruti degli spartani pur avendo, stranamente, più muscoli di loro. Il protagonista fa quasi rimpiangere il barbuto Gerard Butler, che almeno era più carismatico della sua controparte ateniese completamente anonima. L’unico pregio sembra essere la presenza di Eva Green che interpreta Artemisia, il cui ruolo storico fu nettamente inferiore a quello che ricopre qui, verso cui il regista insiste (e non è difficile capire il perché) nelle inquadrature. Per quanto riguarda tutto ciò che è accanto alla meravigliosa attrice francese è un massacro quasi totale, dove l’epica viene massacrata dall’idea contemporanea di ritmo. E nel finale devo anche sentire massacrata War Pigs dei Black Sabbath.
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