Regia di Luc Besson vedi scheda film
Commedia nera (molto, molto nera) firmata Luc Besson e riuscita solo per metà. Eccezionale il cast e buona la parte action-gangster, definitivamente meno brillante il lato commedia.
Commedia nera riuscita solo per metà questa diretta nel 2013 da quel vulcano di idee e progetti che risponde al nome di Luc Besson. Partiamo dai meriti: il cast, ça va sans dire, metti sullo stesso set Robert De Niro, Michelle Pfeiffer e Tommy Lee Jones e al minimo sindacale di gradimento c'arrivi senza manco sedertici sulla sedia da regista. Se poi De Niro lo chiami per interpretare un mafioso italo-americano, ruolo che ha interpretato circa due zillioni di volte in quarant'anni di carriera, puoi fare a meno anche di scrivergli i testi. Cast a parte, il film funziona come gangster (o action) movie nel quarto d'ora conclusivo, ed è questo d'altronde il cinema che Besson ama e sa fare. Terzo punto a favore, il metacinema della gustosissima scena alla proiezione in paese di “Quei bravi ragazzi” di Scorsese. I difetti non sono però meno abbondanti dei pregi, e quello più grave risulta essere senza dubbio la mancanza d'identità del film: se voleva essere una commedia, seppur nera/nerissima, avrebbe dovuto far ridere, cosa che invece non accade praticamente mai. E non credo si tratti di incapacità nello scrivere scene comiche, ma piuttosto di aver voluto dare al tutto uno pseudo-realismo gangsteristico mafioso che poco dispone lo spettatore ad apprezzarle quelle scene “comiche”. Il film è stato trattato a pesci in faccia dalla critica (detiene un poco lusinghiero 29% di consensi su Rotten Tomatoes) ma è andato piuttosto bene al box-office, incassando quasi 80 milioni di dollari a fronte dei 30 spesi per la sua realizzazione.
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