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Arrow the ultimate weapon

Regia di Han-min Kim vedi scheda film

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La recensione su Arrow the ultimate weapon

di braddock
8 stelle

Terzo lavoro del regista Han-min Kin, questo  ARROW THE ULTIMATE WEAPON è un ottimo action sudcoreano dal ritmo frenetico e serrato, che mostra non pochi riferimenti con l' APOCALYPTO di Mel Gibson sia nello svolgimento che nella drammaticità della storia. Certo pensavo a una pellcola un po' diversa: sul tipo per esempio dei conazionali SWORD IN THE MOON o IL POTERE DELLA SPADA, invece qui lo sfondo wuxia è completamente assente, come atmosfere si è ben più vicino invece al western o al genere belliche. Il fattore molto positivo è che, grazie all' azione ininterrotta per tutte le due ore di durata, malgrado il budget irrisorio il film riesce ad appassionare alla stessa maniera di altre produzioni orientali storico-epiche ben più sostanziose come possono essere LA BATTAGLIA DEI TRE REGNI o  BATTLE OF THE WIST. Certo l' imponenza epica è notevolmente inferiore, ma il livello di tensione mostato è sorprendentemente elevato corroborato ulteriormente dalla regia e dagli ottimi attori. Inoltre è il primo film cui assisto dove le coereografie di combattimento vengono concentrate sul tiro con l' arco, invece che sulle più comuni arti marziali o sugli scontri con spade e lance, con un risultato di apprezzabile spettacolarità. La storia vede il giovanissimo Nan-yi fuggire assieme alla sorella ad un attacco degli invasori manciuriani dove resta uccisa la sua famiglia. Nan cresce quindi in un villaggio guidato da un amico paterno dove viene addestrato per diventare un guerriero, anche se lui si mostra spesso svogliato negli allenamenti. Tredici anni dopo, il villaggio è vittima di un altro attacco manciuriano cha causa numerose vittime e dispersi. Tra i rapiti c'è anche la sorella di Nan, appena maritata. Con l' aiuto di altri soldati Nan tenta di liberare i prigionieri e ritrovare la sorella, il blitz viene però scoperto. Per consentire agli altri di fuggire, Nan prende in ostaggio il principe manciuriano facendosi inseguire dai suoi soldlati. Si troverà così costretto ad una durissima lotta per la sopravvivenza nel mezzo della natura selvaggia... Il film è ben realizzato con un crescendo di tensione continuo fino all' ottimo finale; la spietatezza dei combattimenti non risparmia nulla e spesso viene eguagliato o superato il livello di violenza del film di Gibson. Molto indovinata la parte dell' inseguimento col pratogonista braccato dai soldati manciuriani, dove gli unici rimori sono il fruscio dell' erba e il tirare delle corde degli archi; avvincente anche l 'attacco della tigre nel mezzo della foresta.Non proprio un capolavoro, ma gli aspetti positivi sono numerosi e la lunga durata passa veramente in un lampo. Un film di sicuro interesse   

Su Hae-il Park

Ottima

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