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Gli anni delle immagini perdute

Regia di Adolfo Conti vedi scheda film

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GIMON 82

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La recensione su Gli anni delle immagini perdute

di GIMON 82
8 stelle

Valerio Zurlini era un autore di quelli sottostimati  dal cinema (e la critica) che conta.Snobbato e relegato  al margine del circuito produttivo commerciale,rappresenta un caso quasi unico nel cinema italiano.Autore di film come "Cronaca famliare" o "La prima notte di quiete" ha diretto uno spaccato italico relativo alla famiglia,alla societa' o alla guerra.Uno sguardo amaro su tematiche scomode,ma delicato ed elegante nell'impostazione con una vista oltre, sconfinante nella pura arte.Un  documentario presentato a Venezia 2012 nella sezione "Giornate degli autori", è un'omaggio postumo o "riabilitazione", ad un regista sottovalutato dalla massa,ma che ha regalato opere importanti, segnanti un epoca.Adolfo Conti gira in modo documentaristico uno spaccato sulla vita di Zurlini,partendo dal festival veneziano del 1982,in cui il regista era giurato,poche settimane dopo si spegnera' per un male incurabile.Perchè "Gli anni delle immagini perdute"?,il titolo parte dai diari scritti da Zurlini prima di morire.Scritti evincenti l'amarezza o la nostalgia di un uomo alla fine,dalla gioventu',alla guerra,all'arrivo a Roma si assiste all'evoluzione vitale ed artistica di un uomo colto e raffinato,amante dei quadri e del cinema.Zurlini era un regista atipico,fuori dagli schemi,non introdotto nel "sistema",ecco il perchè di una certa emarginazione dagli status.Un documentario amaro e doloroso,corredato d'interviste ad amici di gioventu',e ad attori feticcio come la Cardinale e Jacques Perrin.Il tutto è inframezzato da spezzoni filmici,dalla "Ragazza con la valigia" al "Deserto dei tartari", passando per "La prima notte di quiete". Vediamo piccoli gioielli cinematografici,corollario di una carriera corta,ma ricca di fascino e amore,impregnata di amarezze e rimpianti per l'impossibilita' di produrre o lavorare su altri film.Zurlini era un artista "incompiuto," dalla visione colta e delicata da uomo di cinema e arte come ragione di vita.Un esistenza  raccolta in un documentario  commovente per un uomo talentuoso,destinato a  dare di piu' al cinema italiano.Zurlini è rimasto pero' nell'olimpo particolare dei rivalutati dopo la morte.L'amaro in bocca rimane per questo,per una vita da "Immagine perduta"....spenta nel rimpianto di chi è stato tradito da quello che amava di piu'....

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