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Passione d'amore

Regia di Ettore Scola vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Passione d'amore

di hallorann
10 stelle

Nel 1981 Ettore Scola firma “Passione d’amore”, il film più inconsueto nella sua filmografia di commedie e di sporadiche incursioni nel drammatico. Come esclama un nanetto nel finale quella tra il bel ufficiale di cavalleria piemontese Giorgio Bacchetti e l’orrenda Fosca pare una storia assurda. Eppure se si analizza bene i destini e gli animi di entrambi scorrono paralleli, nonostante siano esteticamente agli antipodi. Dapprima si sfiorano, si scrutano, collidono, si amano e si ammalano ineluttabilmente. Giorgio è bello e prestante, ama riamato la bella Clara ma lei è una donna sposata con una figlia. Non è destinato alla felicità. Un trasferimento li allontana e nella nuova destinazione incontra la cugina del colonnello, comandante della guarnigione dislocata in un presidio di frontiera. Fosca è una donna alla quale la natura è stata avversa e oltre a ciò è stata sposata, abbandonata e derubata della dote da un avventuriero nel giro di pochi attimi. Il suo fisico è minato da crisi isteriche, consuma libri per riempire i vuoti e l’infelicità congenita che la attanaglia. Quando conosce il capitano, uomo buono sensibile e fragile, se ne invaghisce perdutamente trascinandolo in un vortice di passione e dolore. La fame d’amore di Fosca è talmente forte che si rivela devastante ed è come una malattia contagiosa che non dà scampo. Giorgio resisterà fino ad un certo punto, per poi non riuscire più a sottrarsi, sacrifica la sua bellezza e la sua generosità ad una donna che non si è mai sentita tale. Il destino di Bacchetti è di mettere fine alle sofferenze di Fosca e di suo cugino in modo paradossale e differente. Mentre la sua condanna sarà di sopravvivere al proprio sfacelo fisico e interiore.

 

locandina

Passione d'amore (1981): locandina

 

Bellissimo film misurato, intenso e tormentato come la vicenda narrata. Scola si muove con sobrietà tra dramma crepuscolare e pellicola in costume, senza essere calligrafico, pedante o poggiarsi sul melò. Anzi la circolarità di personaggi e di ambienti ricordano alcuni suoi precedenti (capo)lavori. Persino i siparietti affidati alla parlata istintiva dell’attendente sardo (Sandro Ghiani in una delle sue migliori caratterizzazioni), le burle comminategli dai commilitoni e le storielle del simpatico maggiore Tarasso di Bernard Blier si incastonano bene nel complesso. Molto bravi gli interpreti: Bernard Giraudeau (Giorgio), J.L.Trintignant nei panni del dottore (pedina imprescindibile della storia), Massimo Girotti, Laura Antonelli e l’eccezionale Valeria D’Obici (Fosca). Peccato solo per un eccesso di voci doppiate ma questi sono i pro e i contro delle coproduzioni. 

 

Valeria D'Obici

Passione d'amore (1981): Valeria D'Obici

 

Bernard Giraudeau, Jean-Louis Trintignant

Passione d'amore (1981): Bernard Giraudeau, Jean-Louis Trintignant

 

Bernard Giraudeau, Laura Antonelli

Passione d'amore (1981): Bernard Giraudeau, Laura Antonelli

 

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