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Cena tra amici

Regia di Alexandre de La Patellière, Mathieu Delaporte vedi scheda film

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alan smithee

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La recensione su Cena tra amici

di alan smithee
7 stelle

"Cena tra amici" e' la traduzione italiana de "Le prénom", ossia "il nome" che e' appunto quel piccolo particolare che, una volta svelato, fa scattare tra cinque amici commensali una vera e propria bufera dei sentimenti, una tempesta di reazioni a catena che mette in discussione tutta una serie di equilibri che sembravano indiscutibili e saldi come metallo fuso.

Guarda caso gia' nei titoli di testa ci accorgiamo che appaiono solo i nomi propri di interpreti, registi, sceneggiatori e maestranze, quasi a sottolineare l'importanza che un simile dettaglio potra' suscitare tra un gruppo di persone ironoche ed istruite, generalmente pacate e civili. Tutto cio' prima che una voce narrante ci conduca con una bella verve lessicale e un piacevole zig-zag di cinepresa (altro che Woody Allen con i suoi scorci demodé), tra le splendide vie parigine con nomi altisonanti quanto sinistri, seguendo un porta-pizze sbadato che ci portera' nella casa ove si svolge tutta la concitata vicenda.

Elisabeth e Pierre, due insegnanti, invitano a cena il fratello di lei Vincent e la moglie Anna, incinta e dunque futura mamma; alla serata partecipa pure un carissimo amico di famiglia, il musicista Claude. Per scherzo Vincent, non appena il discorso finisce inesorabilmente per virare sul nascituro, comunica agli altri, in attesa che la moglie li raggiunga, il nome del bambino. La cosa crea negli altri presenti una reazione molto forte, imprevista ma non troppo (chi vedra' capira'), fino a che, col sopraggiungere di Anna ritardataria, la situazione non fara' che peggiorare.

Prima infatti che le carte vengano scoperte, il giochino mette in mostra gravi crepe, piccoli imbarazzanti segreti e verita' sempre nascoste o taciute proprio perche' molto difficili da rivelare od accettare. Sara' guerra, una lotta senza quartiere, una ripicca dietro l'altra dove tutto il taciuto verra' a galla e le reticenze laceranno posto agli sfoghi resi ancor piu' indigesti dall'ira e dal rancore.

Commedia quasi teatrale di gran ritmo, scoppiettante di un dialogo molto francese che si prende in giro da solo, con l'ironia sulla gestualita' labiale molto buffa e molto presente tra i cugini d'Oltralpe, Cena tra amici e' una pellicola che scherzando col fuoco riesce a scoprire ferite tutt'altro che sanate, piccole incomprensioni di coppia che vengono inesorabilmente a galla dopo anni di silenzi e rassegnazione, ma e' anche e soprattutto un film che fa riflettere sulla superficialita' di tutti noi nel giudicare solo per quel che vediamo, per apparenze esteriori che ci danno dorotto di trarre conclusioni sbagliate e che fanno male, molto male: catalogare persone, esprimere giudizi e considerazioni solo perche' la nostra sensibilita' e la nostra arroganza ci spingono a sentirci piu' furbi ed intelligenti degli altri, persone che magari compatiamo perche' in fondo sono nostri amici e ci sembrano piu' indifesi di noi; ma poi quando scopriamo che siamo noi quelli che non sapevano, allora perdiamo il controllo della nostra sicurezza e travolgiamo col nostro istinto selvaggio tutto cio' che ci si para davanti, amici e parenti inclusi.

I registi riescono a dosare sapientemente il ritmo e la suspence rivelando a poco a poco mille sfaccettature di un gruppo di persone che ritiene erroneamente di sapere tutto su chi gli sta accanto, che crede di essere piu' furbo di chi gli siede vicino; che e' convinto che gli altri debbano pendere inermi dalle proprie brillanti trovate.

E se qua e la' l'atmosfera non puo' non ricordare l'insuperabile Carnage di Polanski, il film, scatenato e un po' logorroico, si avvale di un cast francesissimo dove svettano nomi famosi come Charles Berling e Patrick Bruel. In questo contesto spetta tuttavia a mio avviso alla (a me sconosciuta) Valerie Benguigui l'ideale premio della migliore interpretazione: il suo personaggio insieme buffo ed esasperato di moglie e professoressa sottomessa da un marito piu' celebre e di successo di lei che teorizza valori della famiglia ma poi se ne frega, cosi' preso dai suoi studi e dalle sue astrattezze, lasciando la donna sola a cavarsela con due figli da crescere, una casa da governare e mille altri cavilli da sbrigare, e' francamente superlativa, brillante e spavalda, onesta e coraggiosa anche quando gli uomini della sua vita (marito e miglior amico da sempre) sembrano con i loro sotterfugi e le loro manie di averla delusa e tradita.

Una piacevole sorpresa tra la calura e la desolazione cinematografica estiva.

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