Regia di Chan-wook Park vedi scheda film
Un film che parte lento,quasi sonnolento, con pochi guizzi e poco ritmo e poi piano piano si fa carico di angoscia e di mistero.
Il regista ha un occhio particolare e ci restituisce immagini stilizzate e stupefacenti in grado di dare quel tocco in piu'.L inquietante zio che si presenta all improvviso e entra a creare scompiglio tra le due donne ,potrebbe essere ripreso da Hitchcock ma qui assume una valenza diabolica e erotica che ne "L ombra del dubbio"non era cosi evidente.La ragazzina inizia ad essere ossessionata dalla presenza del parente e ne subisce il fascino ambiguo,avendo anche lei una personalita'doppia e sfuggente.
Verso la fine si scatenano diversi elementi e la conclusione e' meno ovvia di quello che uno pensa.
Certe scene sono particolari e bellissime ,come quella in cui la figlia pettina la madre,e i capelli rossi della Kidman diventano piano piano l'erba della pianura, dove la bambina andava a caccia col padre.E anche quelle dei delitti risultano anche se forti,molto espressive e intense.Insomma dopo averlo visto si rimane un po sconcertati e questo signifca che il regista e' riuscito nel suo scopo.La Kidman qui e' un po' anestetizzata, ma Wasikoska ha quel volto da alienata triste,che resta impresso.Diciamo da vedere con calma per assaporarne il gusto amaro.
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