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Moonrise Kingdom - Una fuga d'amore

Regia di Wes Anderson vedi scheda film

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La recensione su Moonrise Kingdom - Una fuga d'amore

di giancarlo visitilli
8 stelle

E’ come andare in un museo e ammirare quadri. Perché le straordinarie inquadrature di Wes Anderson, dall’inizio alla fine del fill, hanno tutte i colori, le misure, e finanche i movimenti, di chi ha lo sguardo, per lo più all’orizzonte. Rari, i movimenti in verticale. Un genio dell’immagine e un narratore dell’immaginazione.

Ambientato in un’isola al largo delle coste del New England, nell’estate del 1965, Moonrise Kingdom racconta la storia di due dodicenni che si innamorano, stringono un patto segreto e fuggono insieme nella foresta. Mentre le autorità li cercano, una violenta tempesta al largo dell’isola sta per scatenarsi, e la pacifica comunità locale verrà messa completamente a soqquadro.

Il regista, inconfondibile per il suo stile eccentrico, narra una grande favola, ricca di humour e di suggestioni musicali, che passano attraverso una straordinaria fotografia, dai colori saturi, dal tepore sornione, per raccontare l’America anni Sessanta, tra fughe di ragazzini, famiglie e comitive, gruppi  scout, pregni di bigottismo e buonismo. Di qui parte il regista, che già aveva raggiunto un topoi inconfondibile, rispetto alle immagini, con il suo precedente Fantastic Mr. Fox, ora, però, capace di sfruttare al meglio il metaforico viaggio dei due adolescenti, per un ritorno a quell’eterna e nostalgica giovinezza, troppo spesso confinata fra le polverose e ingiallite foto o fra i vecchi giochi. Si tratta di un vero e proprio invito all’emozione, quello da parte di Anderson, al fantasticare e alla possibilità di darsi, almeno nell’immaginazione, la possibilità di un mondo diverso, rispetto al  grigiore quotidiano. In questo grande desiderio ci sono giovani e adulti, tutti ormai incapaci di sognare, di avere l’entusiasmo ad incominciare daccapo, nonostante tutto. E’ il cinema della crisi per antonomasia, che racconta il risveglio e la possibilità di diversi modi di arricchirsi. Attraverso l’amicizia, la solidarietà, il desiderio di provarci ancora, sostenuti dall’incorrere l’amore ad ogni costo. Il regista utilizza il meglio del cinema mondiale: nel cast figurano, fra gli altri, Edward Norton, Tilda Swinton e Harvey Keitel, tutti in stato di grazia. Straordinaria anche la colonna sonora, del francese Alexandre Desplat.

Un film importante, anche per il momento storico, non solo del nostro paese, capaci di raccontare di uomini e donne, giovani e adulti, sospesi, tutti a quell’unica precarietà ch’è la vita stessa. Non c’è ricchezza che tenga, se non quella che deriva dai buoni sentimenti.

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