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Electrick Children

Regia di Rebecca Thomas vedi scheda film

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La recensione su Electrick Children

di maurizio73
6 stelle

Graziosa ed ingenua quindicenne che vive in una ristretta comunità mormone dello Utah ed è indottrinata con i precetti di una rigida disciplina religiosa, crede che il figlio che porta in grembo sia il frutto di una immacolata concezione e per dì più generato sotto l'effetto di una suadente ballata rock ascoltata di nascosto non ostante le severe proibizioni della famiglia. Costretta ad un matrimonio riparatore con un ragazzo del luogo, fugge di casa mettendosi sulle tracce del misterioso autore della canzone galeotta che ritiene il vero padre del bambino. Scoprirà qualcosa in più sui propri desideri di donna e sul vero significato della paternità.

 

locandina

Electrick Children (2012): locandina

 

Frutto (immacolato) di una bizzarra trama indie, questo esordio della regista americana di origine mormone Rebecca Thomas, è una divertita e irriverente commedia romantica che gioca con facilità e leggerezza sul contrasto tra le anacronistiche restrizioni culturali di un'America profonda ed ancorata alle proprie tradizioni puritane e la dissacrante anarchia di una modernità sociale fatta di hippie scappati di casa e rockettari perdigiorno senza nè arte nè parte che riscoprono il dovere morale di una tardiva paternità. Sulla falsariga di una moderna favola sociale che mette in secondo piano la credibilità ed il realismo delle vicende narrate, l'autrice si diverte a ricreare una sorta di adattamento della Natività al tempo dell'Indie Rock facendo compiere alla sua pubescente e biondissima madonna Madonna un esodo tragicomico nella citta del peccato e delle luci perennemente accese, in cerca di una stella cometa che le indichi la strada verso l'autore (musicale) della propria immacolata concezione e che la sappia guidare alla scoperta delle gioie ed i turbamenti di una difficile età di passaggio. Tra i prevedibili equivoci di giovani mormoni in trasferta cittadina e la provvidenziale causualità di destini che si incrociano sulle polverose strade del deserto (quello del Nevada come un tempo lo era stato quello dell'Egitto biblico), la ricerca di un padre per un figlio la porta in realtà a riscoprire un padre per una figlia ('Invece di trovare un padre per il Figlio di Dio, io ho trovato il mio vero padre') che magari finiscono per coincidere nella logica paradossale di un'altra immacolata concezione che rivive nei racconti di una madre che ha scambiato un Mustang per una decappottabile rossa quale tenera alcova di amoreggiamenti giovanili.

 

 

Tutto finisce per tornare e chiudersi circolarmente in questa commedia furbetta e dissacrante; e pazienza se il finale scimmiotta quello de 'Il Laureato' di Mike Nichols con uno fratelli Culkin al posto di Dustin Hoffman e tutto si stempera nel debole simbolismo di un Eden fricchettone lungo gli sterminati arenili della West Coast californiana.

 

 

Electrick Children (2012): Julia Garner e Rory Culkin

 

Julia Garner, giovane e bellissima, è già una piccola divetta del cinema indipendente particolarmente avvezza alle parti in commedia che, come in questo caso, la vedono vittima e ribelle di una oscuro settarismo religioso ('Martha Marcy May Marlene' - 2011) o peggio di una società patriarcale avvinta ad oscuri rituali cannibalici ('We Are What We Are' - 2013).

 

 

locandina

We Are What We Are (2013): locandina

 

Presentato in anteprima al Festival internazionale del cinema di Berlino nel 2012.

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