Regia di James Ponsoldt vedi scheda film
Parabola alcolista. L'abisso in cui sprofonda la giovane Kate è fatto di bagordi e postumi del giorno dopo. Un declino di eccessi sempre più debilitante che la colpisce in compagnia dell'altrettanto giovane e scapestrato marito lasciando ad ogni nuova sbornia un vuoto esistenziale via-via incolmabile. Rimettersi in piedi comporterà scelte cruciali che la porteranno a cambiare radicalmente vita. Redenzione da Sundance, sufficientemente credibile nella prima parte in cui i personaggi tendono ad un'inconsapevole autodistruzione, meno efficace nella seconda anche se lontana dagli eccessi moralisti di tante altre favolette alle prese con i celebri passi della rinascita. Script paradossalmente lucido, senza fronzoli e ben inserito in un contesto sociale lontano dalle stravaganze hollywoodiane ma più vicino alla comune e desolata provincia americana. Nulla di particolarmente originale o toccante ma realisticamente disilluso e cucito sull'esile figura dell'attrice che non ti aspetti, quella Mary Elizabeth Winstead con alle spalle solo mediocri ruoli da ninfetta che qui riesce invece a fornire un'interpretazione centrata e di buon livello. Guizzi da cinema indie.
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