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Freakbeat

Regia di Luca Pastore vedi scheda film

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La recensione su Freakbeat

di mm40
4 stelle

Freakbeat è un piccolo film indipendente girato con più cuore e buona volontà che mezzi e - purtroppo va riconosciuto - idee. Ma questo non depone assolutamente a sfavore del regista (e soggettista) e dello sceneggiatore (peraltro ottima firma, Claudio Piersanti), poichè lo spunto di base del lavoro era dichiaratamente quello di girare un documentario sui luoghi e sui protagonisti - eccettuato quelli più visibili e più visti, ovvero i cantanti - della meravigliosa stagione beat italiana. In sostanza, la trama un po' pretestuosa e le incongruenze e forzature che la percorrono sono solo materiale in aggiunta, raccolto e sistemato alla meglio per poter raccontare in forma più sciolta e accattivante una serie di storie eterogenee; allo stesso modo non si può imputare alcuna colpa specifica alle mancate capacità di recitazione di molti degli interpreti, poichè essi nella vita fanno tutt'altro e si sono prestati al gioco di Freakbeat solamente per omaggiare gli anni '60 e il tempo che fu. E che mai più tornerà? Sembra chiedersi in conclusione il film; ebbene, il finale dolceamaro e privo di una risposta chiara o attendibile è senz'altro il migliore in tale contesto, poichè l'opera certo non si propone di pontificare o tantomeno di giudicare, di valutare un'epoca ormai remota, quanto - più semplicemente - di rievocarla e per quanto possibile confrontarla con i tempi recenti. Nostalgia, sì, ma parzialmente soffocata dai lampi demenziali (folli o saggi? e perchè non entrambi contemporaneamente?) di Freak Antoni, protagonista perennemente sopra le righe e che qui finalmente, dopo oltre trent'anni di carriera artistica come cantante (Skiantos, ma non solo), scrittore, poeta e anche qua e là attore, ha la preziosa occasione di sfoderare le proprie doti di interprete in un ruolo centrale sul grande schermo: ruolo ovviamente scrittogli addosso e perfettamente rivestito. Non male anche la prova della giovanissima Sofia Fesani, mentre in un divertito e divertente cameo verso la fine della pellicola compare anche Maurizio Vandelli, che dell'Equipe 84 (al centro della storia del film) fu il leader. Con tutti i limiti a cui si è accennato sopra, Freakbeat è comunque un lavoro dotato di pregi tutt'altro che scontati come l'onestà, l'autoironia e la sana curiosità documentaristica che ne costituisce il fulcro essenziale. 4,5/10.

Sulla trama

Freak Antoni, bizzarro ometto sopra le righe, accompagna la figlia adolescente Margherita, per una sua ricerca scolastica, alla riscoperta dei luoghi e dei personaggi che fecero grande il beat italiano negli anni '60. In particolare, i due si mettono sulle tracce del mitologico nastro contenente una fantomatica jam fra l'Equipe 84 e Jimi Hendrix.

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