Regia di Giorgio Capitani vedi scheda film
Meritevole di riscoperta questo misconosciuto spaghetti-western uscito nell'anno più redditizio del genere. OGNUNO PER SE' guarda più ai modelli d'oltreoceano anziché agli stereotipi del western nostrano, e questo si può già constatare dalla presenza nel cast di Van Heflin e Gilbert Roland, due grandi caratteristi del cinema hollywoodiano classico, che qui si confrontano con due presenze abituali del cinema di genere di casa nostra, l'istrionico Kinski e la piccola icona George Hilton. Soggetto non certo nuovo, che parla di avidità e bramosia di ricchezza. Non c'è alcun bottino frutto di una rapina, ma una miniera d'oro di cui solo una persona conosce l'ubicazione. Superati i limiti di un soggetto non certo originalissimo, questo OGNUNO PER SE' si dimostra pellicola estremamente raffinata sul versante psicologico, con quattro personaggi molto ben approfonditi e disegnati: il desiderio di paternità di Cooper (Heflin) nei confronti del giovane Manolo (Hilton); il desiderio di vendetta da parte di Mason (Roland) nei confronti di Cooper per un possibile torto subito in passato, ma al tempo stesso desideroso di recuperarne l'amicizia; la totale sottomissione di Manolo nei confronti dell'ambiguo Brent (Kinski), tanto da far pensare a una vera e propria relazione omo-sadomasochistica. Interpretazioni maiuscole, dove anche il modesto Hilton (qui in un ruolo veramente insolito, visti i personaggi che abitualmente ricopriva nel genere) riesce a tenere il passo con attori di consumata bravura ed esperienza. Dirige Giorgio Capitani, onesto mestierante prevalentemente attivo nella commedia e in televisione, qui nella sua unica prova western.
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