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Hunger Games

Regia di Gary Ross vedi scheda film

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La recensione su Hunger Games

di supadany
6 stelle

Il vestito da blockbuster idolatrato dalla massa non si presta molto bene ad una storia che in un ambito più autoriale avrebbe potuto essere assai ben più viscerale e figurativa, fermo restando che rispetto ad altri epigoni, inteso il termine come film di cassetto per i “giovani adulti”, come “Twilight” ha pur sempre qualcosa in più da mostrare.

In un futuro non definito ogni anno Capitol City obbliga ciascuno dei dodici distretti che controlla ad inviare un ragazzo ed una ragazza per partecipare agli Hunger games, una vera e propria caccia, pensata come sacrificio per espiare le colpe della propria gente, alla quale solo una persona alla fine potrà sopravvivere.

Per il distretto 12 tocca a Katniss Everdeen (Jennifer Lawrence), che si sacrifica per salvare la sorellina, che dovrà affrontare regazzi ben più preparati di lei, ma dimostrerà di possedere una forza di volontà e motivazioni non comuni.

 

 

Film che ammucchia tanti temi (società distopica, popolazioni soggiogate, l’occhio del grande fratello, il kitsch e la noncuranza dei cosiddetti popoli benestanti) e considerazioni, ma lo fa senza il coraggio necessario, tenendo sempre ben presente l’osticità del succo del racconto e soprattutto l’obiettivo di piacere.

Dopo un lungo preambolo, necessario per calarsi nel contesto e comunque sufficientemente particolareggiato sopratttutto per quanto riguarda Panem, arriva la parte proponderante, quella della lotta per la sopravvivenza di ventiquattro minorenni alcuni ancora niente più che ragazzini.

Soprattutto in questo fondamentale frangente, pur non facendo, e non potendo fare, finta di niente, il film cerca di non esagerare con le immagini cruente, ma soprattutto una serie di dinamiche sono per lo più abbozzate e le varie strategie spesso risultano dozzinali (il massimo poi avviene con i ripensamenti del regolamento sul finale con la voce del conduttore che richiama la peggio televisione possibile) qualora proprio irricevibili.

A tenere in piedi la baracca ci pensa soprattutto Jennifer Lawrence con la sua Katniss, in grado di sopra elevarsi sul resto, forte di motivazioni e di una tempra proprie di un personaggio destinato a rimanere impresso nella memoria del pubblico meno esigente e di un’attrice dallo spessore superiore (anche se poi col tempo non sarà di certo questo uno dei suoi personaggi che il popolo cinefilo terrà a mente).

Insomma fatico a capire lo straordinario successo della pellicola, ma d’altronde si son visti casi assai peggiori, realizzata con una correttezza formale non denigrabile, abitata da alcuni attori di talento (oltre alla Lawrence penso a Woody Harrelson, Stanley Tucci e Donald Sutherland), ma troppo attenta a mantenere un equilibrio narrativo che rimane un limite congenito e contro producente.

Appena sufficiente (e già mi sento generoso).

 

Gary Ross

Cura piuttosto bene la veste estetica, ma mi è parso un pò timoroso quando il gioco si fa duro ed anche un pò superficiale.

Immagino che ciò in larga parte sia dovuto ad un compromesso, però il nome del regista è il suo. 

Jennifer Lawrence

Ha fatto, e farà, di meglio, ma sicuramente la sua presenza, abbinata ad un ruolo comunque piuttosto tosto, fa la differenza.

In positivo ovviamente.

Josh Hutcherson

Meno volitivo della sua controparte femminile, sarà che anche il ruolo lascia qualche dubbio.

Sufficiente.

Liam Hemsworth

Relegato in seconda fila.

Elizabeth Banks

Sotto tutto quel trucco praticamente scompare.

Woody Harrelson

Non può dar fuori di matto come avrebbe potuto, ma il suo caratteraccio è pur sempre proverbiale.

Più che sufficiente.

Willow Shields

Tra i tanti giovani protagonisti non riesce a farsi notare più di tanto.

Isabelle Fuhrman

Figura tra i vari protagonisti del gioco al massacro.

Sufficiente.

Alexander Ludwig

Nella parte di uno dei principali competitor dei protagonisti.

Personaggio abbastanza banale.

Donald Sutherland

Non riesce, o più probabilmente non può, a dar una rilevanza particolare al personaggio che dall'alto tutto può.

Comunque si merita una sufficienza, almeno di stima.

Stanley Tucci

Particolarmente a suo agio nei panni dell'eccentrico conduttore.

Lenny Kravitz

Piccolo ruolo, ma partecipazione tutto sommato dignitosa.

Pienamente sufficiente.

Wes Bentley

Un pò ingessato, si limita al minimo sindacale.

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