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Interview

Regia di Mrinal Sen vedi scheda film

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La recensione su Interview

di OGM
8 stelle

Mrinal Sen unisce realismo e sperimentalismo, documentario sociologico e cinema nel cinema in questo ritratto dell’”indiano medio” che, a più di vent’anni dalla conquista dell’indipendenza, è ancora diviso tra il desiderio di difendere la propria dignità culturale e le aspirazioni, per lo più irraggiungibili, legate ai modelli coloniali. Il protagonista di questa storia, che si svolge a Calcutta, nell’arco di una sola giornata, cerca in tutti i modi di procurarsi un completo con giacca e cravatta per presentarsi ad un colloquio d’assunzione nella sede di un’azienda britannica. Ranjit Mallick è un giovane pubblicista tuttofare presso la redazione di un periodico locale, e grazie alla raccomandazione dello zio Shekhar, fratello del suo defunto padre, spera di ottenere un nuovo, più prestigioso posto di lavoro, che gli assicurerebbe un salario più che raddoppiato rispetto a quello attuale. Al denaro è legato il suo sogno di mettere su casa con Bulbul, la sua fidanzata, che studia al liceo artistico e già immagina di decorare il nuovo appartamento. L’effettivo ottenimento dell’impiego sembra dipendere, in massima parte, dall’abito che indosserà per l’occasione, che non potrà essere la tradizionale tunica bianca con i sandali, il dhoti-punjabi, che costituisce la sua tenuta usuale. Purtroppo, a separarlo dall’obiettivo di cambiare look, interverranno, in successione, i principali mali della società indiana del suo tempo, dalla crisi economica (con conseguente sciopero delle lavanderie), al caotico traffico automobilistico, alla criminalità metropolitana, alla disorganizzazione generale. E mentre tutti questi ostacoli si accumulano sul suo cammino, l’invito a migliorare la propria condizione (in termini esclusivamente materiali) è un’eco onnipresente, che lo perseguita in ogni angolo della città, chiamandolo a gran voce dalle pagine patinate delle riviste, dalle gigantografie a colori delle locandine cinematografiche, dai caratteri cubitali dei cartelloni pubblicitari.  Il bianco e nero di Interview è un collage che gioca artisticamente con i contrasti – a tratti sottolineati da un montaggio dinamico e anticonvenzionale, si direbbe di stampo futurista – sviluppando una discussione che si concluderà con l’efficace sintesi teatrale e simbolica della sequenza finale. Quest’opera traccia il movimentato percorso di un dilemma, intricato, confuso ed inquieto come le anime delle civiltà che attraversano passaggi epocali: un fermento di proporzioni storiche che si riflette nelle minute esistenze della gente comune, e nel quale, per fortuna, al di sotto dei grandi rivolgimenti politici e sociali, l’ultima parola spetta, sempre e comunque, alle scelte di coscienza dei singoli individui.   

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