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Bitch Slap. Le superdotate

Regia di Rick Jacobson vedi scheda film

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alan smithee

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La recensione su Bitch Slap. Le superdotate

di alan smithee
6 stelle

Signore e signori, benvenuti al Festival della gnocca!!!
Tre toste splendide femmine in fuga, in tacchi vertiginosi e striminziti tubini sexy che straripano di carne soda ed invitante, tre toste diaboliche donne che giungono nel deserto alla ricerca di un bel mucchio di diamanti...o almeno cosi' sembra all'inizio; poi le cose cominciano a complicarsi grazie ad una narrazione che procede a ritroso in quello che e' successo dapprima poche ore prima e via via fino a qualche mese precedente. Fino a scoprire che ognuna delle donne cela un proprio segreto, un proprio calcolo, un proprio piano per incastrare gli altri e fuggire col malloppo, che non e' necessariamente rappresentato dal mucchio di gioielli.
Impropriamente e immeritatamente accostato alle pellicole sexy e ben piu' coraggiose del grande Russ Meyer, il film a tratti divertente, coatto e burino quanto basta, infastidisce tuttavia per quel far finta di mostrare con spensieratezza nudita' e situazioni sexy che poi si risolvono troppo presto in false promesse senza sostanza, come a voler provocare il lato guardone di noi spettatori per poi lasciarci a bocca asciutta sul piu' bello. 
Quanto poi all'esaltazione della figura femminile, direi che nessuna delle tre pur toste e controverse protagoniste riesca in alcun modo a render giustizia al ruolo indipendente e autonomo della donna: ne escono infatti tre personaggi certamente forti ed indipendenti, ma che giocano con astuzia e con le armi della seduzione esclusivamente per corrompere, sedurre ed accaparrarsi indebitamente ricchezze e bottini che fanno gola a molti, in un mondo di maschi burattini e scemi, tonti bambolotti deficienti e forzuti che si rompono come un grissino.
Alla fine e' il trionfo della "gatta morta" (la splendida sconosciuta Julia Voth, il piu' seducente ed azzeccato mix di Elisabetta Canalis + Marisa Tomei), che ha la meglio sia sulla spietata donna virago, assassina senza pieta', sia sulla tosta mente del trio, la rossa Erin Cummings. Come a dire che con l'inganno alla fine si ottiene tutto...e questo purtroppo e' molto vero..., la parte piu' inconsapevolmente realistica del bizzarro filmaccio. Non mi pare dunque che la figura femminile ne esca molto meglio di quella maschile, ridotta al ruolo di servile zerbino usa e getta, ruolo che in effetti troppo spesso ci meritiamo.

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